Lunedì l’interrogatorio del lobbista arrestato La difesa: «Chiarirà»

Sarà interrogato lunedì prossimo Luigi Bisignani, l’uomo chiave dell’inchiesta napoletana sulla P4, accusato di favoreggiamento. La data non è stata ancora ufficializzata, ma sembra che il faccia a faccia col gip si svolgerà proprio all’inizio della prossima settimana. Bisignani, agli arresti domiciliari, ha fatto già sapere di essere pronto a rintuzzare colpo su colpo le accuse.
«È deluso ma molto fiducioso – ha detto il suo avvocato, Gianpiero Pirolo, che difende il lobbista insieme a Fabio Lattanzio – perché molte delle accuse prospettate dai pubblici ministeri sono state rigettate dal Gip, e prima fra tutte l’accusa di associazione a delinquere». Proprio per questo motivo, contro l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, non è stato fatto, almeno per ora, alcun ricorso. «Non abbiamo proposto Riesame – ha spiegato ancora l’avvocato Pirolo – né ci siamo attivati perché siamo molto fiduciosi nella possibilità di risolvere la situazione cautelare con l’interrogatorio di garanzia». Il legale ha sottolineato anche che da parte del suo assistito non c’è stata «nessuna ammissione di responsabilità penali: ha aiutato a fare chiarezza su determinati fatti storici a cui noi non riconduciamo ipotesi penalmente rilevanti». L’avvocato Pirolo si è detto però «sconcertato» sull’accostamento P4-Bisignani fatto dai pm: «Il collegamento è ingiusto, e anzi direi proprio che la P4 non esiste affatto».
Intanto, mentre l’Ordine dei giornalisti ricorda che Bisignani non è più un suo iscritto in quanto radiato con decisione definitiva della Cassazione nel 2005, si apre un’inchiesta disciplinare su un altro dei personaggi dell’inchiesta, l’ex magistrato e deputato Pdl Alfonso Papa. È intervenuta la la procura generale della Cassazione, come ha confermato il pg della Suprema corte, Vitaliano Esposito: «Se c’è un provvedimento penale c’è sempre una pratica di accertamenti». Contro Papa anche l’Anm, che ha chiesto l’intervento dei probiviri. Sempre irreperibile il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, che è in Senegal.

Per lui i pm potrebbero avanzare richiesta di estradizione. Infine, il tam tam di indiscrezioni, che annuncia un’ondata di nuovi avvisi di garanzia. Voci incontrollate, smentite dal procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore.

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