Macchia Madama Poker e blackjack per vincere l’Aids

Il croupier, impeccabile nel suo smoking fresco di stiro, smista le carte con fare consumato, con movimenti eleganti e veloci. Tra i giocatori disposti in cerchio, più concentrati che tesi, qualcuno sbuffa sconsolato, qualcun altro ride sotto i baffi e poi, senza un motivo apparente, passa la mano. Non sono scene tratte da un casinò ma da una Casina, quella splendida di Macchia Madama, che martedì sera ha ospitato il settimo «Galà annuale della solidarietà», organizzato dalla sezione laziale dell’Anlaids: l’Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids che, per intrattenere i suoi numerosi sostenitori, ha scelto il tema del gioco come filo conduttore.
Sullo sfondo della collina di Monte Mario sono stati allestiti tavoli con roulette, blackjack, poker e chemin de fer. Troppo sofisticato? In alternativa il menu proponeva anche un ruspante burraco e le care vecchie slot machines, con trionfo conclusivo di bingo. Nessuna bisca improvvisata, sia chiaro: il ricavato dalla vendita delle fiches è andato per intero all'Anlaids e in palio per i vincitori non c’erano soldi, ma oggetti come borse, racchette da tennis e gioielli, messi a disposizione dalle griffe che supportano l’associazione. La prima (è attiva dal 1985) a occuparsi di assistenza contro quella che è una vera e propria emergenza sociale, visto che ogni anno in Italia si registrano 4mila infezioni di Hiv, mentre il totale di sieropositivi ha sfondato il muro delle 120mila unità.
Tanti i volti noti presenti alla serata, dal presidente di Federlazio Maurizio Flammini allo showman Marco Baldini, dall’onorevole Renato Panella (Pdl) a Fernando Aiuti, fondatore e presidente onorario dell’Anlaids. Dal palco il presidente regionale Massimo Ghenzer ha voluto ricordare a cosa serviranno i fondi raccolti durante l’evento: «Finanzieremo ancora il progetto scuole che, negli ultimi anni, attraverso medici e volontari, ha permesso di tenere lezioni di prevenzione a 50mila studenti degli istituti capitolini e non solo. Continueremo inoltre a lavorare in Camerun nella casa famiglia che ha accolto 30 bambini orfani di genitori morti a causa dell’Aids».
Sempre in Camerun, in un centro didattico-ricreativo, gli iscritti sono passati da 50 a 75.

Martedì sera è stata inoltre annunciata un'altra iniziativa, realizzata in collaborazione con Pasquale Narciso, primario della divisione malattie infettive all'ospedale Spallanzani, che ha spiegato: «Vogliamo assistere e indirizzare verso i centri specializzati quelle coppie in cui uno o entrambi i partner sono sieropositivi e desiderano avere figli». Tornando al tema del gioco, infine, da segnalare il sito internet www.thesafecity.it, sempre curato dall’associazione, dove chiunque può rispondere a un quiz e mettere alla prova le sue conoscenze sul tema dell’Aids.

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