Il segreto è tutto qui, ripetono i maghi del fantastico mondo dei giocattoli. «Perfino le Barbie invecchiano. Sono i maschietti che non crescono mai». Provate a spiegare il paradosso ai colletti bianchi di Wall Street. La crisi economica globale fa sbandare i colossi dell’industria pesante, mentre le auto in miniatura proprio adesso vanno al massimo. Un’altra marcia. Quattro mesi dalla creazione del disegno all’esposizione nelle vetrine, quattro anni per completare la catena di montaggio negli stabilimenti di Detroit. Chiudono le borse, il dato rimane: la Mattel con le sue macchinine di plastica sorpassa, anzi doppia, quelle vere targate General Motors. Listini a confronto: 2,4 miliardi di dollari di capitalizzazione per la casa costruttrice Usa, 5,2 miliardi per la casa madre delle Hot Wheels, le cui azioni si scambiavano ieri a un prezzo cinque volte più alto rispetto a quelle Gm. La finanza fa capricci.
Così, le quattro ruote rimangono parcheggiate nelle concessionarie (-45 per cento le vendite a ottobre negli Usa), ma nei negozi tornano a ruggire i bolidi in scala 1:64. Lo scorso anno, sempre negli Stati Uniti, il record di vendite con un aumento del 16 per cento, sarà confermato se non migliorato nel 2008 vista la tendenza del momento. Le confezioni in plastica trasparente, perciò, continuano a esercitare il loro fascino sui bambini sotto i 10. Non basta. L’altra metà degli appassionati sono i padri sopra i 40, risucchiati nel vortice dell’eterno ritorno. Eccoli lì, trent’anni e una famiglia dopo, a ravanare nei mercatini vintage la domenica pomeriggio, a caccia di modellini da piazzare sulle mensole in salotto. Roba da mostrare agli amici tra il primo e il secondo tempo della partita, insomma. Collezionisti, è vero, ma anche e soprattutto moderni Peter Pan che si ritrovano in ginocchio sul pavimento di casa a imitare con la bocca i motori potenti. E le mogli? Mettono su Desperate Housewives. Va in questo modo dal 1968, quando è spuntata la prima auto con tanto di fiamma cromata sulla carrozzeria.
La moda è la chiave di tutto, dicono. Sulle passerelle sfilano da capo gli anni ’80, l’industria del gioco s’è adeguata. Altre volte il fenomeno viene dal basso: in ogni cena in casa ora ci vuole un tavolo apparecchiato con la tovaglia verde del Subbuteo. I bambini impazziscono ancor più di prima per i robot Transformers. Artisti immortali? Donatello, Michelangelo, Leonardo e Raffaello sono sempre state le «Tartarughe ninja». Nei parchi si rivedono oggetti cult come frisbee e hula hoop. Il disco volante l’hanno portato alla ribalta quest’estate Francesco Totti e signora Blasi sulle spiagge della Costa Smeralda.
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