La madre dei fratelli uccisi: «Nessun perdono»

Strage di Duisburg, la polizia tedesca scova un’arma a canne lunghe e munizioni

da Milano

La polizia di Duisburg ha ricevuto oltre cento segnalazioni di cittadini sulla strage di Ferragosto. L’annuncio conferma che l’esportazione in Germania della «faida di San Luca» potrebbe risultare un azzardo per la ’ndrangheta. L’organizzazione criminale finora ha prosperato nel silenzio di una «pace sociale» omertosa e molto redditizia. Con l’omicidio dei sei calabresi per la prima volta ha presentato il suo «marchio criminale» in una dimensione internazionale.
Intanto la polizia tedesca ha ritrovato un’arma a canne lunghe nelle perquisizioni delle case delle vittime, considerate vicine ai Vottari-Pelle-Romeo. Proprio i Vottari si troverebbero ora isolati dagli alleati, e sul punto di ricevere il colpo di grazia dai rivali, i Nirta-Strangio. È arrivata anche la conferma che il locale dell’agguato era noto dal ’92 come «base per il traffico di droga e di denaro falso».
Sul piano politico ha trovato ben poco sostegno la proposta di Veltroni di affidare alle prefetture i controlli sugli appalti pubblici più ingenti. Nel centrodestra l’hanno definita «insensata» e «antidemocratica», ma anche Giacomo Mancini (capogruppo Sdi in commissione Antimafia) ammette che sarebbe «una resa incondizionata» dello Stato. E all’appello del premier Prodi («i giovani del Sud ci aiutino»), ha fatto seguito il provocatorio invito del regista calabrese Mimmo Calopresti: «Lasciate la Calabria» ha detto ieri «da uomo di sinistra deluso». Nel mezzo, la realtà: quella di Aldo Pecora, che scrisse «Adesso ammazzateci tutti» su un lenzuolo dei Ragazzi di Locri, e poi è stato querelato da Giuseppe Bova, ds presidente di un Consiglio regionale con 33 inquisiti su 50. E quella dei genitori delle vittime. Il padre di Francesco, il sedicenne: «Non odio, ma chiedo: perché?». E Maria Carlino Pergola, che nella strage ha perso i due figli: «Non chiedetemi di perdonare.

Erano al posto sbagliato nel momento sbagliato. E tutto - accusa la donna, moglie di un ex poliziotto - perché un magistrato ha preferito lasciare libero qualche delinquente. Invece di fare l’indulto il governo farebbe bene a tenere in galera i delinquenti».

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