Politica

Madre di tre figli in coma dopo il lifting al viso

Napoli, voleva eliminare le borse sotto gli occhi. Il marito: «Stava male ma mi hanno detto che tutto andava bene»

Carmine Spadafora

da Napoli

Voleva a tutti i costi far sparire quelle odiose «borse» sotto gli occhi e per questo, mercoledì mattina, si è sottoposta ad un intervento di lifting in un centro di estetica del Napoletano. Ma, le cose non sono andate come Gelsomina Vitale, 48 anni, aveva previsto: la paziente ora è in coma, ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.
I familiari della donna, marito e tre figli, sono annichiliti dal dolore ma pretendono di conoscere le cause che hanno portato Gelsomina a lottare per la vita. Lancia accuse anche una infermiera, amica di Gelsomina: «I medici, per ore, mi hanno nascosto la verità».
Gelsomina Vitale, ex infermiera presso una clinica privata, ci aveva preso gusto con il lifting: prima dell'estate, infatti, si era sottoposta a un intervento di estetica al seno. Una compressa, l'anestesia, poi a casa: intervento felicemente riuscito presso il «Centro Esthetique» di Nola, nel Napoletano. Scontata la decisione di ritornare nello stesso posto, dallo stesso chirurgo per eliminare le borse sotto gli occhi.
È Olimpia Magarini, l'amica di Gelsomina, a rievocare il drammatico post operatorio dell'ex infermiera. «Avevamo appuntamento alle 15, dovevo andarla a prendere per riaccompagnarla a casa ma lei ancora non era uscita dalla sala operatoria. Mi sono preoccupata ma, mi è stato detto che andava tutto bene, Gelsomina dormiva», mi ha spiegato un’infermiera. La Magarini ha provato a informarsi altre volte sulle condizioni dell'amica, ricevendo sempre risposte rassicuranti dal personale del centro riguardo le condizioni della Vitale. Ma alle 16.30, è scattato l'allarme. Dice Olimpia: «Ho visto arrivare l'anestesista di corsa, aveva tra le mani un telefonino cellulare. Mi sono nuovamente informata se fosse accaduto qualcosa di grave alla mia amica ma, ancora una volta mi hanno risposto che andava tutto bene. Ho chiesto di poterla vedere ma mi è stato risposto di no: “solo i parenti possono visitare i degenti” mi hanno detto. Così ho avvisato il marito».
Lui, Ottavio Guarino, assicuratore, adesso accusa: «Mi ha detto che potevo andare a casa, che il medico gli aveva detto che Gelsomina dormiva e che l'avrebbero assistita loro per tutta la notte». «Invece Gelsomina - denunciano i familiari - era stata portata all'ospedale di Nola già in coma, quindi trasferita con un'ambulanza del 118 alla Rianimazione del San Leonardo di Castellammare di Stabia».
Si pensa ad uno choc anafilattico oppure ad un'intossicazione dovuta all'anestetico, ma anche ad un'improvvisa mancanza di ossigenazione al cervello. Sulle cause saranno i consulenti della procura a fare chiarezza.
«Sono vicino alla famiglia di Gelsomina Vitale: viviamo lo stesso dramma, è un momento triste che accomuna tutti quanti noi, sebbene da punti di vista diversi», ha detto Silvio Smeriglia, il chirurgo che ha operato la donna. «I medici soffrono con i familiari ed i pazienti - ha aggiunto - mi auguro che Gelsomina si riprenda al più presto».
Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Nola, il Centro Esthetique è stato posto sotto sequestro e tutti gli oggetti personali di Gelsomina Vitale sono stati acquisiti dagli inquirenti.

Il dottor Smeraglia è stato iscritto nel registro degli indagati e interrogato dal pm.

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