Maestri fra «caso» e storia

Proprio mentre un altro logorante caso dell'alpinismo italiano (ricordate quello di Bonatti al K2 o quello dei fratelli Messner al Nanga Parbat?), riprende quota dopo che Ermanno Salvaterra, con i compagni di cordata Beltrami e Garibotti, poche settimane fa, ha raggiunto la cima del patagonico Cerro Torre in Argentina (un dente di pietra che spunta dai ghiacci e si erge con un muro verticale tra i più ardui del pianeta) per la stessa via del suo conterraneo trentino Cesare Maestri (in sostanza Salvaterra, non avendo trovato alcuna traccia, cioè un chiodo, del passaggio di Maestri e dello svizzero Egger nel 1959, quando sarebbe stata effettuata la prima assoluta, ha dichiarato che Maestri non è mai arrivato in cima), sabato 3 dicembre nella Sala Ticozzi di via Ongania 4 a Lecco (dalle 17) si tiene l'incontro dal titolo «L'alpinismo dal

Fascismo alla guerra alla Resistenza» con ospiti di primo piano: alle 21, in particolare, Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport intervista proprio Cesare Maestri e Riccardo Cassin. Info: www.fondazionecassin.org.

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