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Mafia, presi gli esattori del pizzo di Lo Piccolo

Blitz contro il racket a Palermo: effettuati 39 arresti nell'inchiesta "Addio pizzo". Le indagini sono partite dall'analisi dei pizzini trovati nel covo del capomafia arrestato nei mesi scorsi

Mafia, presi gli esattori 
del pizzo di Lo Piccolo

Palermo - Gli esattori del racket che imponevano il pizzo ai commercianti di Palermo su ordine dei boss Sandro e Salvatore Lo Piccolo sono stati identificati dalla polizia di Stato, che stamani ha eseguito 39 provvedimenti di arresto. L'operazione, ancora in corso, è stata denominata "Addio pizzo". L'inchiesta deriva dall'esame dei pizzini trovati ai Lo Piccolo il giorno del loro arresto avvenuto il 5 novembre scorso dopo una lunga latitanza. Le indicazioni contenute nelle lettere sono state riscontrate anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Francesco Franzese e Antonino Nuccio, oltre che dalle intercettazioni ambientali. I provvedimenti vengono eseguiti dagli agenti della squadra mobile che hanno condotto l'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e dai sostituti Gaetano Paci, Francesco Del Bene e Domenico Gozzo.

Le accuse Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, possesso e uso illegale di armi da fuoco. Fra gli arrestati vi è anche uno dei presunti mandanti dell'attentato incendiario avvenuto lo scorso luglio ai capannoni del commerciante Guaiana, che si era rifiutato di pagare il pizzo. La polizia ha individuato e arrestato anche molte persone che secondo le indagini avevano favorito in questi ultimi anni la latitanza di Sandro e Salvatore Lo Piccolo.

Gli elementi raccolti dagli investigatori hanno anche consentito di identificare i vettori dei "pizzini" dei Lo Piccolo, ma anche i nuovi vertici operativi dei mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Porta Nuova e delle famiglie di Partanna, Cruillas ed Altarello che sarebbero in mano ai rampolli di esponenti mafiosi già arrestati in precedenti operazioni di polizia. 

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