Si incontrano allentrata della sinagoga Magdi Allam e il capo Rabbino della comunità romana Riccardo Di Segni. Poi si scambiano un abbraccio fraterno ed entrano insieme nel tempio. Per la prima volta ieri Allam ha visitato la grande sinagoga capitolina e il museo ebraico insieme a sua moglie Valentina, che aspetta un figlio (lo chiameranno Davide). Il vicedirettore del Corriere della Sera indossa la kippà (il copricapo portato dagli ebrei) in segno di rispetto, mentre Di Segni, insieme a Riccardo Pacifici (vicepresidente della comunità), gli spiega la storia delledificio e della più antica comunità ebraica doccidente.
«Magdi, su quelle colonne puoi vedere delle spighe che rimandano agli egizi, così ti sentirai un po a casa», scherza il rabbino rivolgendosi al giornalista nato e cresciuto al Cairo, nellEgitto di Nasser. Lui sorride, anche se sa che sta facendo un passo importante, carico di valore simbolico, proprio dopo luscita del suo «Viva Israele», il libro autobiografico che racconta la sua «storia damore» con lo Stato Ebraico, definito dal rabbino «un invito forte alla riflessione sui nostri valori».
«Sono qui per infrangere un tabù - dice Allam - secondo il quale per riconoscere pienamente unidentità ebraica che afferma lideale del sionismo e che individua in Israele un riferimento forte, si debba negoziare. Sono qui per dire che il riconoscimento dellebraismo, di Israele e del diritto alla vita non è negoziabile». Per il giornalista Israele rappresenta «il paradigma della vita» contro lattuale «aberrazione etica» del terrorismo suicida, di matrice islamica, per il quale la morte diviene il livello supremo della sacralità. «Noi vogliamo ripristinare la sacralità della vita - dice Allam -. Viva Israele è appunto il mio inno alla vita di tutti. Dalla mia esperienza ho preso atto che si parte dallodio per lo Stato Ebraico per poi passare a quello contro gli ebrei, i cattolici e i musulmani. Oggi vediamo kamikaze islamici che si fanno esplodere nelle moschee perché hanno il sangue avvelenato dallideologia della violenza e della morte che si fonda e si alimenta nellodio verso Israele e gli ebrei. Ecco perché Israele diviene il paradigma della vita e il parametro discriminante tra lideologia della morte e la civiltà della vita».
Allam sarà anche protagonista questa sera dellevento «Viva Israele» (Auditorium Parco della Musica), realizzato dalla Mondadori in collaborazione con lorganizzazione «Italy for Israel». «Stasera vedremo come la nostra città ha risposto allappello di Magdi», dice Riccardo Pacifici.
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