Mago Ronaldo trascina il Manchester a Roma

Arsenal stroncato nel primo quarto d'ora di gioco. Il portoghese infila la doppietta che stende l'Arsenal (3-1 il finale) e lancia i red devils verso la seconda finale consecutiva

Mago Ronaldo trascina  
il Manchester a Roma

Londra - Basta meno di un quarto d’ora, quello iniziale, al Manchester United per ipotecare la qualificazione alla finale di Roma. Undici minuti da incubo letale per l’Arsenal, colpito e affondato con un micidiale uno-due che non lascia né speranze né fiato agli uomini di Wenger, per l’ennesima volta costretto a rinunciare al sogno di vincere una coppa europea. Due reti, propiziate da macroscopici svarioni della difesa dei Gunners, che consentono allo United di gestire il prosieguo della partita in totale sicurezza. Con l’autorevolezza e il cinismo delle grandi squadre.

Alla vigilia Wenger aveva dichiarato di non temere un eventuale gol in apertura degli ospiti. Quasi lo sentisse. Ma due reti, subite per di più in quella maniera goffa e autolesionistica, appaiono fin da subito ostacoli insormontabili per una squadra che già partiva con l’handicap di recuperare un gol. Lo United scappa avanti all’8’: sul cross basso dalla sinistra di Ronaldo, Gibbs scivola liberando Park solo davanti ad Almunia. Primo gol in Europa per il sud-coreano. L’Arsenal non ha neppure tempo per digerire lo svantaggio che subisce il micidiale raddoppio. Questa volta l’errore, grave, è di Manuel Almunia, in netto ritardo sulla punizione di Ronaldo dalla distanza.

Frastornati non meno che demoralizzati i padroni di casa stentano persino ad abbozzare una parvenza di reazione. La superiorità dei Red Devils è assoluta, e con Ronaldo per tre volte vanno vicini al raddoppio prima dell’intervallo. L’inerzia della partita non cambia nella ripresa. Ci prova il solito Ronaldo, Almunia si salva in angolo. L’Arsenal attacca a testa bassa, ma senza continuità e soprattutto lucidità. Più generoso che efficace. Il suggello sul trionfo porta la firma di Ronaldo, al termine di un vertiginoso contropiede: ispirato dal Pallone d'oro, rifinito da Rooney e concluso ancora da Ronaldo, alla 24ª rete stagionale. Numeri da Champions.

L'ultima mezz'ora è pura accademia, e gli spalti rapidamente si svuotano senza neppure accorgersi del gol (su rigore) di van Persie. Lo United stacca dunque il biglietto per la terza finale dell’epoca Ferguson (la quarta totale).

Un’occasione, ha spiegato il manager scozzese, per riequilibrare la storia e regalare al club più ricco al mondo il quarto alloro continentale. Indispensabile per l’accesso a quell’élite calcistica alla quale lo United sente già di appartenere.

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