Ancora tre settimane per visitare la mostra «Magritte e il mistero della natura» allestita a Palazzo Reale fino al 29 marzo. Una mostra che ha ottenuto un gran successo di visitatori come dimostrano i 150mila biglietti staccati dalla sua apertura, il 22 novembre scorso (Orari: mar- dom. h 9.30 -19.30, lunedì, h 14.30 -19.30; giovedì h 9.30 - 22.30. Per prenotazioni 199.199.111 o 02/43353522, www.mostramagritte.it oppure l'e-mail servizi@civita.it).
L'esposizione, che si concentra appunto sul rapporto del pittore belga con la natura, raccoglie un centinaio di dipinti, 110 per la precisione, oltre ad acquarelli e sculture provenienti da numerosi collezionisti privati e dai Musees Royaux des Beaux Arts del Belgio, che vantano la collezione pubblica più importante del mondo delle opere di Magritte.
Data la grande popolarità delle opere di uno dei più importanti esponenti del Surrealismo, tanto che le sue opere possono essere definite delle vere e proprie icone del '900, il curatore della retrospettiva Michel Draguet, nonché direttore generale dei Musees Royaux des beaux arts, ha scelto di individuare una nuova e diversa lettura dell'opera dell'artista, focalizzando l'attenzione, appunto, sul suo rapporto con la natura. Ma natura si coniuga con mistero nell'opera del pittore belga. È il mistero lo strumento più idoneo, secondo Magritte, per mettere in discussione la logica dei luoghi comuni, portandolo a creare sulla tela oggetti decontestualizzati, che perdono la loro naturalità. Come sottolinea Arturo Schwarz, nel catalogo edito da Giunti Arte: «Il compito dell'artista, secondo Magritte, doveva essere quello di creare apparizioni che rivelino il mistero assoluto. Senza mistero nulla davvero esiste. Il mistero è ciò che deve esistere affinché la realtà sia possibile».
Ma il «mistero» ha conosciuto diverse declinazioni nell'opera di Magritte: «In ultima istanza - scrive Draguet - il mistero non è altro che la natura in ciò che ha di non riconducibile alla cultura. La natura è onnipresente nel suo percorso artistico, fornendo da un lato una miriade di temi che l'artista esplora e combina a piacere costituendo d'altro canto la cornice di ogni cosa, il contenitore a partire dal quale si determina ogni forma di conoscenza».
Ecco allora che mistero e natura forniscono la chiave di lettura che permette di individuare la cifra stilistica e la continuità espressiva unitaria di tutta la sua opera. Il percorso espositivo si snoda infatti a partire dai primi e sconosciuti dipinti futuristi per passare alle prime esperienze surrealiste che risentono profondamente dell'influenza di De Chirico. Si attraversa poi il periodo più cupo, quello tra le due guerre per approdare a capolavori universalmente conosciuti.
«La natura ci offre lo stato di sogno che procura al nostro corpo e al nostro spirito la libertà di cui hanno assolutamente bisogno». Parola di Renè Magritte
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