Sport

Maicon & Ibra: perché è bene venderli

Branca a Madrid: per Zatlan 55 milioni più Huntelaar. Da girare per Benzema. Il difensore: "A Milano o da un'altra parte fa lo stesso". E l'Inter lo offre al Real

Maicon & Ibra: perché 
è bene venderli

Dopo giorni e giorni di conferme, smentite, allusioni e mezze parole, finalmente l’Inter ha messo un punto e gliene siamo grati. Marco Branca infatti è stato avvistato a Madrid, e siccome in questi giorni da quelle parti si va tutti a parlare della stessa cosa, ecco che il futuro di Maicon e Ibrahimovic (per il momento più Ibra che Maicon) si fa meno nebuloso: si fa bianco merengue. L’ultima è che, allo stato attuale, Florentino Peréz sarebbe disposto a cacciar fuori 55 milioni di euro per avere l’attaccante svedese, aggiungendoci come contropartita l’olandese Huntelaar - pagato a gennaio 27 da Calderón -, che l’Inter a sua volta girerebbe al Lione per avere Benzema. Ma soprattutto la notizia è che la società nerazzurra, stufa dei tiramolla verbali dei suoi presunti eroi, è pronta ad offrire al Real la possibilità di portarsi a casa anche Maicon, aggiungendo 20-25 milioni di euro. E Florentino ci sta pensando.
Come - direte voi - si sfascia una squadra e all’Inter sono contenti? Risposta: contenti forse no, ma lungimiranti di sicuro. Perché vivere sotto il continuo ricatto di giocatori e procuratori finisce per fare danni incalcolabili, soprattutto all’interno di un gruppo. Prendete Ibra, e quello che ha combinato nelle ultime partite della stagione: il litigio col pubblico, i capricci con i compagni, la frase finale con la quale ha sottolineato che in Italia aveva ormai vinto tutto. Lui, naturalmente, e non l’Inter. E prendete Maicon, la sua infelicità - poverino - perché nessuno lo considera «da tre anni a questa parte», forse perché si è scordato (capita, no?) il ritocco dell’ingaggio ottenuto sei mesi fa. E poi le accuse ai medici dell’Inter («qui in Brasile mi hanno curato in una sola settimana»), prontamente ritirate («grazie ai medici dell’Inter») non appena il suo manager si è recato da Gabriele Oriali per avere rassicurazioni di un altro «piccolo» sforzo da parte di Moratti, leggasi 4,5 milioni di euro netti l’anno.
Ma soprattutto infastidisce questo continuo riferimento dei due alla Champions League, da vincere a Milano o altrove fa lo stesso, come se Maicon fosse stato al cinema mentre i suoi compagni facevano quel meraviglioso girone di qualificazione spezzando le reni all’Anorthosis Famagosta (in casa però: là è finita 3-3...), o come se Ibrahimovic a Manchester quei due gol - traversa a porta vuota e tiro fuori solo davanti al portiere - li avesse visti sbagliare a suo cugino. Lo stesso Ibrahimovic tra l’altro che da quando gioca in Champions nei turni ad eliminazione diretta ha una media gol da fare invidia a Calloni: zero.
In pratica: Ibra e Maicon sarebbero una perdita notevole per l’Inter (Mourinho non ci faccia passare Deco e Carvalho come validi sostituti), però si dovrebbero vergognare e non solo un pochino. E bene l’Inter fa, a questo punto, a cercare altre strade: se c’è da incassare, si incassi e si volti pagina. Kobe Bryant, la stella dei Los Angeles Lakers campioni della Nba di basket, ha appena detto che lui non ha nessuna intenzione di lasciare la squadra: «Abbiamo finalmente formato un gruppo forte, lavoriamo per migliorarlo e vincere ancora».

Queste parole andrebbero riferite al dinamico duo nerazzurro: spiegheranno loro perché, comunque finirà la vicenda, i tifosi dell’Inter non dimenticheranno.

Commenti