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Da Maison Vuitton tutto quanto fa alta moda

Sorpresa: d'ora in poi, se sei a Roma, lo shopping è tutto un film. Puoi comprarti la hit bag di stagione, il vestito più cool e la valigia sognata per anni e immergerti nella proiezione di una pellicola ricercata e colta. Lo annuncia l'evento più atteso della vigilia di una nuova tornata di sfilate alta moda organizzate nella capitale da Altaroma dal 28 al 31gennaio.
Questa sera, infatti, in Piazza San Lorenzo in Lucina - la piazza ha un legame affettivo con la griffe in quanto prima sede di un suo negozio italiano aperto negli anni Ottanta - va in scena l'inaugurazione della Maison Roma Etoile di Louis Vuitton. Sul red carpet e al successivo party nell'ex Istituto Geologico, una nutrita squadra di celebrity italiane e internazionali. Il nuovo indirizzo del brand francese che appartiene al possente gruppo LVMH di Bernard Arnault apre ufficialmente i battenti il 29 gennaio, ma la febbre è già alta per uno spazio che si annuncia culturale oltre che commerciale. «È il primo in Italia, il quattordicesimo al mondo, fra cui quelli di Champs Elysées a Parigi, New Bond Street a Londra, 5h Avenue a New York, Marina Bay a Singapore» fanno sapere dalla maison che con questa operazione si assicura un posto significativo fra gli innovatori delle formule di vendita vestendo lo shopping di spessore e non solo di ludico piacere. Nel grande store - 1200 metri quadri dominati da una scalinata a spirale - i clienti trovano tutte le collezioni e i prodotti iconici della celebre tela damier, le limited edition e quant'altro ma, novità assoluta di questo concept, possono respirare l'atmosfera della settima arte. A partire dalla sede, l'ex cinema Étoile, prima sala della capitale, aperta nel 1907 con l'insegna Lux et Umbra e chiusa nel 1991.
Il nuovo concept firmato dall'archistar Peter Marino, è partito dal recupero architettonico di uno spazio storico che vede in cima alla scalinata, una piccola sala cinematografica con 19 posti per una programmazione dedicata a film e cortometraggi anche di registi emergenti. Il primo è il documentario «Handmade cinema» sui mestieri artigianali e segreti del cinema che hanno reso grande Cinecittà, dalla sartoria alla scenografia. Prodotto da Luchino Visconti jr., è stato scritto da Laura Delli Colli e diretto da Guido Torlonia.
Del resto Vuitton ha un lungo e consolidato rapporto d'amore con il grande schermo: annovera, infatti, fra i suoi grandi cultori, moltissimi divi di Hollywood. Non a caso i fortunati visitatori che entreranno nella Maison Étoile dal 29 gennaio al 5 febbraio potranno visitare anche la mostra di bauli special order appartenuti alle star del cinema. Bauli che spesso sono stati protagonisti di pellicole indimenticabili. Un rapporto d'amore, perciò, tra Vuitton e la decima musa che non poteva non includere Roma e la più antica scuola di cinematografia al mondo, il Centro Sperimentale di Cinematografia. Vuitton ha aggiunto al sostegno di nuovi talenti - ha lanciato la seconda edizione del concorso per giovani registi, Journeys Awards, che quest'anno avrà come mentore un regista italiano - l'istituzione in partnership con il Centro Sperimentale, di borse di studio nei corsi di costume e scenografia che possano aiutare studenti meritevoli con ristrette possibilità economiche.

Ci saranno, inoltre, laboratori di alta specializzazione, il primo dei quali affidato al costumista Piero Tosi.

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