La mamma di Denise si incatena al Quirinale

Piera Maggio, madre della bimba scomparsa da Mazara del Vallo tre anni fa, protesta con le istituzioni: iniziato lo sciopero della fame. Oggi Denise Pipitone compie sette anni. Ricevuta al Colle

La mamma di Denise 
si incatena al Quirinale

Roma - Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) tre anni fa, si è simbolicamente incatenata davanti al Quirinale a Roma in segno di protesta. Oggi Denise compie 7 anni. Piera Maggio chiede che "non vengano ignorate le richieste di modifica della legge sul sequestro dei minori in Italia, che garantirebbero un maggiore potere investigativo per gli inquirenti nei casi di bambini scomparsi, favorendone le ricerche". La madre di Denise ha iniziato lo sciopero della fame e chiede di essere ricevuta da esponenti delle istituzioni per poter spiegare le proprie ragioni. La signora è stata ricevuta in Quirinale dal prefetto Alberto Ruffo, uno dei consiglieri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la delega alla sicurezza, che ha ascoltato le richieste e le preoccupazioni della donna.

Il colloquio "A lui anche stamani ho avuto modo di palesare tutti i miei dubbi e le mie perplessità, oltre al mio dolore - ha detto la madre di Denise parlando con i giornalisti - il dolore di un genitore a cui manca da tre anni la bambina che proprio oggi compirebbe 7 anni". La signora si è fatta promotrice della richiesta di una modifica della legge sul sequestro di persona per quanto riguarda i minori, "una battaglia per tutti perché è una legge che serve per dare una maggiore tutela ai bambini che sono stati sequestrati. Ho portato dei documenti che possono essere visionati e valutati - ha aggiunto mamma Piera -.

La legge attuale non permette di procedere per alcune cose importanti che si dovrebbero fare in questi casi: il reato di sequestro di minorenne non esiste e quindi non si possono attuare delle misure coercitive per queste persone. Il reato si riduce a ben poco e quindi non si possono fare azioni importanti per aiutare questi bambini".

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