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Il Manchester scopre un portafortuna: Ancelotti

Nel ’99 vinsero titolo, coppa e Champions battendo in semifinale la Juve di Ancelotti

Persino Josè Mourinho è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Lontano cinque punti dalla capolista Manchester United quando mancano tre giornate al termine, il manager portoghese ha ammesso di sentirsi «molto triste». «La corsa è quasi finita - l'amara resa di Mourinho -. Se fossi nello United mi sentirei molto vicino al traguardo». Che poi significa 16° titolo nazionale, il primo dopo tre anni di amarissimo digiuno. L'ennesima scommessa vinta da Sir Alex Ferguson, che all'indomani dell'ultima Premiership vinta sembrava in procinto di lasciare per dedicarsi alle corse dei cavalli e alle sue cantine di vini (le passioni extra-calcistiche dello scozzese).
Poi il ripensamento, convinto da una nuova sfida: rifondare i Red Devils. Aprire un nuovo ciclo di vittorie. Un ricambio fatalmente lento: via la generazione d'oro - Butt, Beckham, Keane, Phil Neville - per far posto ad un manipolo di giovanotti, con un talento pari solo alla «vivace personalità». Due su tutti, Wayne Rooney e Cristiano Ronaldo. Entrambi classe '85. Due prodigi che alla terza stagione assieme a Manchester hanno saputo rispolverare la gloria dell'Old Trafford. Cambiare per restare uguali, ovvero vincenti. Questa la ricetta di Fergie.
Un'irriducibile tensione alla vittoria che il tecnico scozzese ha saputo trasmettere ai suoi ragazzi più giovani. Poche alchimie tattiche, molto «fighting spirit». Solo così si spiega come in quattro giorni lo United - nel momento topico dell'anno e in piena emergenza infortuni - sia riuscito a centrare due spettacolari rimonte. La vittoria sul Milan e il successo sull'Everton nonostante il doppio svantaggio. «La cosa più importante di questa squadra sono le grandi ambizioni dei giocatori che non vogliono mai accontentarsi - le parole di Ferguson -. Ci proviamo sempre, possiamo segnare in ogni momento. I ragazzi vogliono vincere ogni partita, segnare sempre. Quando vedo l'entusiasmo, il cameratismo, lo spirito di squadra che c'è nello spogliatoio, vado a casa tranquillo consapevole di lavorare con dei ragazzi molto in gamba».
Un gruppo di giocatori che può entrare nella storia del club bissando la storica tripletta del 1999. Annus mirabilis per i Red Devils, capaci di vincere campionato, coppa nazionale e Champions. In finale contro il Bayern Monaco dopo aver eliminato la Juventus di Carlo Ancelotti. Una coincidenza per la quale i tifosi inglesi toccano legno.

Scaramanzia anglosassone.

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