da Cesena
Aveva forse ragione Mancini quando, tra i microfoni del dopo Valencia, parlava di risultato bugiardo. Di sicuro avevano ragione anche i suoi detrattori, convinti che il calcio europeo è tuttaltra storia rispetto allattuale campionato italiano. LItalia non è l'Europa e il Catania non è il Valencia. La cartolina da Cesena è nitida: lInter c'è, ma in Champions sarà tutta unaltra storia. «Intanto oggi abbiamo vinto una partita non facile, interpretandola nel migliore dei modi - ha detto Mancini -, a Valencia sono sicuro che possiamo vincere. Oggi forse, dopo il gol di Grosso, ci siamo rilassati un po troppo, incassando due gol che sicuramente potevamo evitare». Riguardo ad Adriano poi preferisce glissare spiegando che il giocatore «ha fatto solo venticinque minuti per un piccolo problema» e aggiungendo che «il suo apporto, soprattutto con un calendario così fitto, sarà senzaltro utile. Il turnover ci sarà, già da mercoledì». Meno diplomatico Moratti che, stuzzicato dai giornalisti, non ha risparmiato qualche frecciatina al fuoriclasse brasiliano. «Giusto farlo entrare, ma dovrebbe sfruttare meglio le sue qualità, anche se lui queste cose le sa da solo e sono sicuro farà bene» ha detto con la solita garbatezza, ma non senza centrare il punto, il presidente nerazzurro. Poi riguardo alla partita: «Credo che anche chi non tifasse per nessuna delle due squadre si sia divertito, è stata una gara piacevole. Sì, al gol di Ibra mi sono alzato in piedi ad applaudire, un gran bel gol, anche perché quel numero laveva già provato più volte». Insomma, questa Inter non è in crisi. «Se nel primo tempo col Valencia avessimo sfruttato tutte le occasioni, ora i discorsi sarebbero altri» ha aggiunto. E riguardo al mercato è stato chiaro. «Per Buffon non faremo follie. Cristiano Ronaldo? Sta bene dove sta, in Inghilterra». In un pomeriggio senza storia, anche Julio Cruz è voluto tornare sul discorso Champions.
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