(...) la squadra di Della Valle abbia fatto il migliore dei favori a Giraudo e soci con i quali cè un contenzioso aperto. Porta sbattuta in faccia a Moratti con il quale i rapporti sono gelidi e lo saranno anche di più. Ma forse lInter dovrà recitare un altro tipo di mea culpa perchè i suoi attaccanti si sono fatti bloccare come polli: hanno pesato più gli errori nerazzurri che la bravura dei goleador viola.
Primo tiro e gol, la Fiorentina non poteva chiedere di più alla sua partita. Aggiungete che lo sberleffo è arrivato da Brocchi (primo gol questanno) e la frittata interista sè fatta subito piena di sapori. Indiscutibili i meriti di Julio Cesar, preso dal virus che a Milano ha colpito i portieri brasiliani: tiro da fuori area, la palla gli rimbalza davanti ma lui, nel tuffo, è stato più goffo di un pinguino. Un bel gelo per la gente nerazzurra che aveva in mano la gestione della partita. Chi si attendeva unInter formato Chievo sè tolto presto la fotografia dagli occhi. Altra cosa la Fiorentina che ha tenuto Toni a far da cuneo fra Cordoba e Samuel, Pasqual a tutto gas sulla sinistra mentre Jorgensen e Fiore si industriavano come terzini, gran attenzione tra centrocampo e difesa. LInter ha incassato il cazzotto. Si è risollevata tal quale un pugile suonato ed ha cercato di recuperare campo e lucidità. Frizzante Stankovic, sicuri Figo e Veron, troppo intermittente Cambiasso.
Primo tempo con emozioni, consistente la Fiorentina in difesa, presa dal solito vizio lInter: tanto provare, fare e disfare, occasioni-gol finite nel mondo dei sogni. Almeno cinque situazioni potevano pareggiare il conto. Cruz ha mandato palla di testa dun soffio a lato, Stankovic e Cambiasso si sono visti respingere tiri precisi, Adriano quando è uscito dalla gabbia, con una progressione straripante, ha dimostrato la pochezza del suo piede destro. Come non bastasse Lobont, ex portiere Ajax, ha fatto intendere dessere specialista di buona razza deviando i tiri di Veron e Stankovic nel giro di pochi istanti. Ha scoraggiato lInter, dato fiducia alla Fiorentina, pronta a ripartire in velocità. Strategia ideale per tener lInter sempre con i capelli ritti, lasciar cuore caldo ai tifosi e buon per lInter che Bojinov non abbia avuto bella mira.
Nerazzurri sempre sullorlo del precipizio. Il gioco del centrocampo è stato un buon esempio di continuità, molto meno rassicurante nella pericolosità. Adriano e Cruz hanno dormito sonni profondi, incapaci di inventarsi giocate di successo. Stavolta lo stellone si è dipinto di viola più che mai, quando Prandelli ha deciso di sostituire linutile Bojinov con Jimenez, cileno arrivato a gennaio. Uno che, lInter, laveva vista solo in cartolina. Nemmeno tre minuti ed eccolo in gol a sgretolare il muro di cui avrà letto sui giornali del mondo: cross di Fiore e tocchetto fulminante che ha lasciato di gesso Samuel, il muro di cui sopra, e tutta lInter. Più tardi, Cordoba ha tolto a Jorgensen la palla del terzo gol. Adieu campionato.
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