da Agrigento
Quando scoprì che Bernardo Provenzano non aveva gradito la sua «nomina» a capo delle cosche agrigentine si fece da parte, e lasciò campo libero al candidato favorito dal padrino di Corleone, Giuseppe Falzone, feroce killer di Campobello di Licata. Il regno di Maurizio Di Gati si chiuse così, senza spargimento di sangue. Il capomafia tornò al suo vecchio e più modesto ruolo di capo della famiglia di Racalmuto, il paese di Sciascia. I carabinieri di Agrigento, che lo cercavano dal 99, quando si era dato alla fuga, lhanno arrestato laltra notte a pochi chilometri dalla città: si nascondeva in una casetta a due piani, nelle campagne tra Villaggio Mosè e Favara. I militari lhanno trovato seduto a tavola. Insieme a lui è stato arrestato per favoreggiamento il proprietario del covo, Carmelo Veneziano Broccia, 59 anni.
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