In manette Rosetta, pericolosa donna-boss

Arrestata a Napoli la moglie di Vincenzo Marrazzo, capo dell’omonimo clan operante tra i centri di Casandrino, Sant’Antimo e Grumo Nevano. E' accusata di associazione a delinquere, estorsioni e traffico di droga. Era tra i cento latitanti più pericolosi

In manette Rosetta, pericolosa donna-boss

Napoli - Rosa Petrosino, soprannominata Rosetta, residente a Sant’Antimo, è la moglie di Vincenzo Marrazzo, 44 anni, di Casandrino, attualmente detenuto e considerato capo dell’omonimo clan operante tra i centri di Casandrino, Sant’Antimo e Grumo Nevano. Era destinataria di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 24 febbraio scorso dal Tribunale di Napoli per associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsioni, reati in materia di armi, traffico di stupefacenti. Sfuggita alla cattura, era considerata latitante dal 3 marzo scorso.

Tra i latitanti più pericolosi La donna, inserita nell’elenco dei cento latitanti più pericolosi, è stata catturata dai carabinieri di Castello di Cisterna (in provincia di Napoli): nel tentativo di sfuggire si era nascosta sotto al letto del padre. La Petrosino è la moglie del detenuto Vincenzo Marrazzo, 44 anni, considerato capo del clan operante tra Casandrino, Sant’Antimo e Grumo Nevano.

Soprannominata Rosetta, la donna era destinataria di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 24 febbraio scorso dal Tribunale di Napoli per associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsioni, reati in materia di armi, traffico di stupefacenti.

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