Manovra 2005: ai municipi le briciole

Marcello Viaggio

Fine mese di fuoco per il Campidoglio. Sui conti di cassa l’opposizione serra i ranghi e annuncia battaglia. Domani sarà licenziata in commissione consiliare la manovra di assestamento del bilancio 2005. Subito dopo l’approdo in Aula Giulio Cesare per la discussione e il voto. Alleanza nazionale ha già preparato circa 500 emendamenti. «Punteremo a sostanziali modifiche sul trasporto pubblico, l’emergenza abitativa e il decentramento» anticipa il capogruppo Sergio Marchi. An proporrà di raddoppiare gli esigui fondi in più stanziati per l’emergenza abitativa, appena 500mila euro, stornando il finanziamento di pari entità della Notte Bianca. «Non siamo contrari alle feste - precisa Marchi - ma siamo convinti che, se vuole, il Comune può attingere a sponsor privati». Appena 22 milioni i fondi aggiuntivi destinati ai Municipi per la manutenzione di buche stradali ed edifici pubblici. Una manciata di monete e nulla più. Che tintinna in casse già desolatamente vuote. Basta citare il II Municipio: a inizio anno 500mila euro per lavori di ripavimentazione stradale, subito spesi; ora con il doppio bisognerebbe provvedere ai Lungotevere, a via Panama, via Romagnosi, via Lima e ad altre. «Occorre decentrare gli appalti dei lavori di manutenzione. Oggi i Municipi indicano le strade, il Comune decide la graduatoria e appalta i lavori. Secondo noi si risparmierebbero soldi e tempo se le gare venissero bandite direttamente dai municipi, stornando una fetta dei fondi dal XII Dipartimento», aggiunge Marchi. Infine, i trasporti pubblici. Causi ha destinato altri 10,4 milioni ai contratti di servizio con la Sta e ai progetti Metro per il miglioramento della qualità dei servizi. «Un contributo che ovviamente si somma ai precedenti - puntualizza Marchi -. Ma lo stato del trasporto pubblico corrisponde effettivamente ai contratti di servizio? Abbiamo denunciato i disservizi del filobus, ma ce ne sono anche altri. Dalle macchinette difettose all’eccessivo numero di corse soppresse. Senza dimenticare lo stesso deficit dell’azienda. Come mai l’Atac, pur essendo solo la holding di riferimento, visto che la rete di trasporto è gestita da Trambus e Metro, ha accumulato un passivo di 200 milioni? Oltre agli stipendi, che altre uscite può avere?». Dura anche Forza Italia. «La manovra è stata preceduta da una serie di piccole variazioni di bilancio, con un metodo chiaramente antidemocratico - accusa senza mezzi termini il capogruppo, Roberto Lovari - in quanto sottrae ai poteri di indirizzo e controllo del consiglio la valutazione complessiva dei conti». Molte variazioni di bilancio vengono decise in giunta, lasciando al consiglio solo la facoltà di ratifica. È un segno di degrado politico, secondo Lovari. «Abbiamo l’impressione che nella manovra ci siano anche dei trucchi contabili - prosegue l’esponente di Fi -. In alcuni municipi «amici» si fa la manutenzione ordinaria delle strade mediante interventi straordinari.

Mentre a quelli di parte opposta si assegnano solo pochi fondi per la manutenzione ordinaria, lasciandoli in gravi difficoltà. Infine, - conclude Lovari - Veltroni ha fatto bene i suoi conti? È proprio sicuro che con i soldi stanziati non ci saranno più file di attesa nelle scuole materne e negli asili nido?».

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