Manovra, via i ticket sanitari dal 2009

Il governo cerca la copertura finanziara per l'operazione ticket (cira 800 milioni). Resta invece la Robin tax per petrolieri e banche, anche se il presidente della commissione Finanze Conte annuncia "aggiustamenti tecnici"

Manovra, via i ticket sanitari dal 2009

Roma - La Robin tax resta. Anche se ci saranno aggiustamenti tecnici. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti è a Bruxelles ma fa sapere che l'ipotesi di abolire la tassa sui petrolieri, le assicurazioni e le banche è "destituita di ogni fondamento". Ad annunciare la novità era stato il presidente della commissione Finanze di Montecitorio Gianfranco Conte: "L'orientamento del governo è di abolirla", aveva detto. Poi però la retromarcia: "Mi sono spiegato male. Resta". E' Conte, tuttavia, anche nella sua precisazione, a parlare della intenzione del governo di apportare "aggiustamenti tecnici" alla norma. La preoccupazione, aveva spiegato poco prima il presidente della commissione Finanze, è per "la ricaduta della misura sui consumatori". Gli aggiustamenti alla Robin Tax erano comunque solo una delle novità che l'Esecutivo ha messo in cantiere per la manovra.Un'altra 'new entry' è l'abolizione dei ticket sanitari (anche se le coperture sono ancora allo studio).

Diventa intanto quasi una certezza l'ipotesi di una nuova fiducia alla Camera quando la prossima settimana il decreto legge sulla manovra arriverà in Aula. Dove peraltro arriverà arricchito di molte delle norme previste dal disegno di legge 'gemello' sulla manovra. O via emendamenti già in commissione o attraverso la presentazione di un maxiemendamento presentato direttamente in Aula. Qualsiasi sia la scelta, il risultato è di accorciare i tempi del via libera a quella che di fatto è la finanziaria.

Le novità che arrivano dal governo non si fermano però al solo trasloco delle norme da un provvedimento all'altro. L'Esecutivo é infatti determinato a presentare una norma per consentire l'abolizione del ticket sulla sanità anche nel 2009. Ci vogliono però oltre 800 milioni e quindi il lavoro più duro è la ricerca delle coperture. Le voci che concorreranno saranno molteplici e potrebbero esserci anche dei tagli alle spese 'extra' (vedi consulenze) del pubblico impiego.

Poi ci sarà un emendamento del governo sul patto di stabilità interno, "al fine di definirne meglio - spiega il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas - il contenuto e di introdurre meccanismi di premialità". Idem sul fronte del Piano casa: "il governo - spiega sempre Vegas - ha intenzione di definire meglio il contenuto. Intanto, procede l'esame parlamentare.

Sono al via infatti le votazioni al decreto legge in commissione, mentre il 14 luglio è previsto l'approdo in Aula.

Al netto delle novità che portano la firma del governo, occorre fare i conti con circa 2mila emendamenti di maggioranza e opposizione. Numeri che avvicinano l'ipotesi fiducia, anche se al momento il rischio ostruzionismo appare scongiurato. L'Italia dei Valori ha infatti annunciato di essere pronta al confronto nel merito.

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