Mantegna al Diocesano

Un grande quadro e un eccezionale messaggio religioso. Un capolavoro del Rinascimento che, dietro un abile intreccio di sguardi, dà forma e sostanza al mistero della fede. Da oggi, e fino al 2 luglio, il Museo Diocesano, corso di Porta Ticinese 95, espone la «Sacra Famiglia con Sant'Elisabetta e San Giovannino» di Andrea Mantegna, opera prestata dal Kimbell Art Museum di Fort Worth (Texas). La tela fa parte dell'iniziativa «Un capolavoro per Milano», giunta alla quarta edizione, che il Diocesano ha adottato col contributo di BPM Gestioni. In precedenza era arrivata, dalla National Gallery di Dublino, la «Cattura di Cristo» del Caravaggio. La «Sacra famiglia» fu attribuita con certezza al Mantegna nel 1986-87 in occasione della sua comparsa sul mercato antiquario e già nell’87 fu acquistata dal museo Kimbell. «Questa “Sacra Famiglia” è una piccola cosa rispetto alla grande produzione di Mantegna - ha osservato monsignor Luigi Cricelli, presidente della Fondazione Sant'Ambrogio/Museo Diocesano - ma è una rappresentazione di grandissima intensità, notevole per la qualità storico-artistica e soprattutto spirituale.

Emana un mistero profondo tutto raccolto in un intreccio di sguardi fra i protagonisti raffigurati. È un messaggio religioso: il bambino qui non è solo il figlio della Vergine ma il Cristo offerto a tutti, un Cristo-Uomo perfino ostentato in tutta la sua umanità».

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