Manuale d'ortografia per poliziotti inglesi

Un graduato inglese, stanco degli errori nei verbali dei suoi agenti, ha preparato un libro che raccoglie le parole chiave del mestiere e la loro compitazione corretta. E ha subito suscitato polemica

Manuale d'ortografia 
per poliziotti inglesi

Verbali incomprensibili, rapporti illeggibili. Pieni zeppi di errori di ortografia. Così, per rimediare alle carenze grammaticali e lessicali dei suoi poliziotti, un sovrintendente britannico ha deciso di preparare un manuale da distribuire alle pattuglie per cavarsela anche con l’inglese scritto. Una scelta che ha scatenato polemiche: molti agenti si sono sentiti offesi e hanno giudicato la pubblicazione del libro una spesa inutile.

Errori grossolani. Il manuale di ortografia si intitola Fast facts for policing, più o meno “basi rapide per fare i poliziotti”, ed è stato compilato da Gary Knighton, un graduato della contea del Derbyshire. Le sue intenzioni educative nei confronti dei colleghi lo hanno reso improvvisamente famoso, ma non molto amato. Mr Knighton si lamenta sia dell’ortografia, sia della scarsità di parole utilizzate dai colleghi. Per esempio il manuale spiega che “fonte” in inglese si scrive source e non souce, che invece significa salsa, un termine che c’entra poco con l’accertare la verità di un fatto. E insiste sulla differenza fra too (che significa sia “troppo”, sia “anche”) e two, cioè il numero “due”; così come sulla distinzione fra weather, che vuol dire “clima” e whether, il “se” dei discorsi ipotetici. Assonanze che possono trarre in inganno ma che, in un verbale o in una relazione, possono causare errori grossolani.

Agenti indignati. Il manualetto è accompagnato da un’appendice che, nell’intento di Knighton, dovrebbe aiutare gli agenti ad avere sempre a disposizione il lessico base del mestiere. Nella lista delle parole indispensabili figurano allarme, corte, custodia, sesso, sapere, bugiardo. Un vocabolario striminzito ma utile nelle situazioni più classiche in cui i poliziotti possono trovarsi. E, soprattutto, presenta le parole con l’ortografia corretta. Il tutto non è piaciuto ai colleghi. Un agente si è lamentato con il quotidiano britannico Sun: “E’ come stare ancora alle elementari, non nella polizia”. Il poliziotto si è indignato: “Le reclute vengono da ogni tipo di retroterra culturale e alcuni di loro non sanno compitare.

La prossima volta ci daranno un manuale su come mettere le manette”. L’ultima critica, poi, sul dispendio di denaro: “Che abbiano speso migliaia di sterline per questo libro ci lascia a bocca aperta”. Senza parole, ortografia a parte.  

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