Roma

«A Marassi per guarire dal mal di trasferta»

Cristiano Sala

Ci sono voci nella città biancoceleste che in pochi vogliono ascoltare. Sono quelle dei tifosi laziali che sognano un futuro diverso per la propria società e che non possono fare a meno di parlare di tutto, tranne che di calcio giocato. Rimandate le speranze alla prossima settimana, il campionato ritrova la Lazio sul palcoscenico di Marassi. Teatro ideale: perché la Sampdoria non gioca bene in casa, perché la Lazio lontano dalla capitale soffre di nostalgia.
A proposito di amarcord, tante le storie legate dalla via Aurelia. L’ultima è immortalata nel litigio tra Simone Inzaghi e Di Canio dello scorso anno per battere il rigore che avrebbe dato alla Lazio la vittoria. Poi batté il capitano, che segnò e poté così festeggiare degnamente il ritorno in maglia biancoceleste dopo più di quindici anni. Ne è passato di tempo da allora e quest’anno Di Canio e Inzaghi seguiranno insieme la partita seduti vicini sulla panchina di Delio Rossi. Novellino in settimana ha fatto sapere che i biancocelesti sono sempre temibili e che Rossi è un bravo collega, ma sotto sotto punta ai piani alti della classifica. Dall’altre parte il tecnico romagnolo risponde con la stessa cortesia in attesa di superare il blocco da trasferta: «La Sampdoria - spiega Rossi - ha un organizzazione di gioco ottima ed è strutturata per resistere nei piani alti della serie A. Non dimentichiamoci che lo scorso anno ha lottato per la Champions League. Ecco perché Marassi è un campo difficile ma andremo comunque a Genova per riuscire a trovare questa benedetta vittoria in trasferta».
Delio Rossi è determinato, molti sperano che la stessa grinta contagi i suoi giocatori. La sosta ha permesso al tecnico laziale di lavorare sui difetti che la squadra ha mostrato di avere soprattutto in trasferta. Serve una prova importante oggi pomeriggio anche perché tra sette giorni ci sarà un’altra battaglia, quella di Empoli: «I risultati arrivano sempre dopo partite giocate ad alto livello ma personalmente sarei soddisfatto anche di un buon pareggio. Il lavoro fatto insieme ai ragazzi fino a questo momento mi sta dando soddisfazioni. Con loro sono sempre stato sincero: in questo campionato l’occasione arriva per tutti. A quelli che non giocavano ho chiesto di mettermi in difficoltà, di aumentare i miei dubbi attorno alla squadra titolare».
Un breve cenno anche a Mea Vitali, convocato per la sfida con la Samp: «È un ragazzo splendido, che lavora con umiltà e con tanta voglia di imparare. In estate avevo esortato la società a cederlo in prestito perché sapevo che qui non avrebbe avuto spazio per questioni numeriche». L’occasione, invece, è arrivata per Baronio e Tare: «Roberto avrà l’opportunità che cercava. Oggi dovrà dimostrare quanto vale così come l’attaccante. Giocheranno entrambi dal primo minuto».
Rossi non nasconde la formazione e annuncia il classico 4-4-2. In porta tornerà Peruzzi, nello strano destino che vedrà recuperati sia l’Angelo di Blera sia Sereni, dopo che Ballotta si era ritrovato da solo. Difesa disegnata sulla linea di Oddo, Cribari, Siviglia e Zauri. A centrocampo Behrami, Baronio, Dabo e Cesar. Mentre in attacco rivedremo la coppia che ha giocato gli ultimi minuti di Reggio Calabria, Tare (prima in assoluto da titolare) e Rocchi. Per quanto riguarda gli indisponibili Firmani, Giallombardo, Piccolo, Mudingayi, Liverani) solo Liverani recupererà per la gara di Empoli.

Arbitrerà Racalbuto di Gallarate.

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