La maratona nerazzurri-Samp non distrae Mancini dall’inglese

In 8 giorni le 2 squadre si affrontano tre volte E il tecnico nerazzuro si dà alla lingua del Chelsea

nostro inviato a Appiano Gentile

Si potrebbero elencare le domande alle quali Roberto Mancini non ha risposto peraltro motivandone le ragioni. Gli argomenti intoccabili erano: la Snai che sospende le giocate sull’Inter campione per eccesso di puntate, il numero di giornate di squalifica di Totti, le polemiche sui presunti aiuti e l’antipatia di chi sa solo vincere, la possibilità della squadra di acciuffare il grande slam. Scaramanzia, buon senso e nessuna risposta. Due sole domande lo hanno scosso: la prima chiedeva se si rivedeva un po’ in Quagliarella.
Il Mancio, con tutto il rispetto e come ognuno può ben immaginare, ha trattenuto a stento la sua incredulità e un po’ il faccione gli si è gonfiato. Ma mai come nella seconda: è vero che sta seguendo un corso intensivo di inglese?
Qui il Mancio è diventato di un altro colore e se avesse risposto: sì, è vero, avrebbe fatto meno notizia. Invece Mancini, sorpreso e imbarazzato, ha risposto: «Cosa significa intensivo? Comunque sono cose personali che non riguardano gli altri». Morale: ognuno s’è fatto l’idea che un corso d’inglese Mancini lo stia seguendo, magari anche intensivo. Poi chiunque può pensare quello che vuole, eventualmente anche che l’inglese si parli a Londra.
Comunque questa sera a Marassi si gioca l’andata della semifinale di coppa Italia, ribattezzata con il nome dell’allenatore dell’Inter per celebrare il suo record di vittorie nella competizione. La Samp in campionato è stata l’unica squadra a mettere in difficoltà l’Inter, evento che di questi tempi equivale a un piccolo trionfo. Dei suoi trascorsi in blucerchiato il Mancio ha parlato con vera commozione: «Siamo rimasti nel cuore dei doriani».


Tre partite contro la medesima squadra nel giro di otto giorni di cui due a San Siro, Mancini farà girare la rosa, ha recuperato Cruz in panchina, Adriano non parte per Genova, nessun dualismo fra Maxwell e Grosso, Materazzi premiato dall’Organizzazione mondiale per la pace che lo vuole ambasciatore nel mondo. Tutto a meraviglia: «Ma la dote migliore di questa squadra è l’identico atteggiamento in casa e fuori», conclude il Mancio che con la Samp inizia fuori.

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