Maratona di New York la carica dei duecento (meno uno)

Sono tanti i laziali impegnati oggi nella classica della Grande Mela

New York chiama (per la maratona), i romani rispondono. Logica quasi inevitabile, viene da sottolineare, perché i 42 chilometri (e 142 metri!) da percorrere lungo le strade della Grande Mela sono quanto di più affascinante le corse di lunga durata possano proporre, e non c’è gran camminatore che non sogni di sfilare per le vie di Manhattan, sia pure in ultima posizione, pur di dire «io c’ero!». Ecco dunque più che giustificata la presenza al via di 199 podisti romani, cui bisogna aggiungere altri 61 atleti provenienti da altri centri del Lazio: 11 da Frosinone, 10 da Latina, 5 da Civitavecchia, 3 da Velletri, Fiumicino, Aprilia e Monterotondo, 2 da Alatri, Lariano, Santa Marinella, Viterbo, Rocca Priora e Artena, mentre Sabaudia, Morlupo, Pomezia, Mentana, Pontinia, Campagnano, Cassino, Torvaianica, Rocca Canterano, Vico del Lazio e Valmontone saranno rappresentati da un unico maratoneta.
Non male come numero di concorrenti, anche se mancherà la ciliegina sulla torta dell’atleta famoso che quest’anno avrebbe potuto essere Max Biaggi, costretto a dare forfait causa l’impegno lavorativo dei test-Yamaha. Poco male, il trentacinquenne avrà altre occasioni per presentarsi al via della New York City Marathon. Addirittura già il prossimo anno! Beninteso, dopo essersi allenato correndo magari la Maratona della Città di Roma, in programma il 18 marzo: una corsa presentata proprio a New York da Enrico Castrucci, presidente della rassegna sportiva, nel corso dell’incontro organizzato presso l’Istituto italiano di cultura a Manhattan. Un appuntamento al quale ha partecipato anche il console Antonio Bandini e che ha rappresentato l’occasione per presentare Walk&Job, ovvero i diversi itinerari di Roma sempre con la presenza al fianco di un tour-trainer con il doppio ruolo di allenatore e guida turistica. Per la cronaca va comunque sottolineato che al via della competizione newyorchese Roma presenterà comunque la «sua» personalità.

Si tratta di Gianni Rivera, alessandrino di nascita ma romano d’adozione. Per il golden boy, delegato allo sport del Comune, niente tenuta da footing e pantaloncini. Per lui abiti civili: rappresenterà la Capitale sul palco dei dirigenti.

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