Marchesi, Oldani, Crippa, Alajmo Quelli che se le disegnano da soli

In principio, come per tanto altro, fu Gualtiero Marchesi: non appena affermato, si dilettò a creare posate, piatti e bicchieri in collaborazione con prestigiose aziende, firmando varie collezioni. Non può essere un caso che uno dei suoi migliori allievi Davide Oldani oggi sia in prima fila sul tema. «Ho iniziato quindici anni fa perché sentivo l'esigenza di dare la giusta importanza al mio cibo racconta oggi che il mondo è sempre più customizzato e una stampante 3D consente di realizzare un oggetto in poche ore, trovo bello e utile ragionare sul tema». Il D'O attualmente può contare su una ventina di oggetti, realizzati da grandi aziende del settore (Pintinox, Schonhuber-Franchi, Kartell e Riva 1920) e che sono parte importante dell'arredo. «Mi piace quando il cliente si accorge della loro comodità, al pari delle sedie e dei tavoli che ho disegnato» commenta lo chef di Cornaredo. Un altro marchesiano quale Enrico Crippa ha studiato una splendida insalatiera per servire uno dei suoi signature dish: l'Insalata 21...31...41.

«Mi sono ispirato a un concetto appreso in Giappone: per un piatto particolare, ci vuole un contenitore pensato solo per quello» spiega lo chef di Piazza Duomo. Chapeau anche alla famiglia Alajmo che vende online una collezione di posate, bicchieri e calici. E se volete esagerare, c'è anche una splendida affettatrice a quasi seimila euro.

MBer

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