Economia

Marchionne sale al piano alto di Exor

Il numero uno della Fiat entra nel Cda e nel comitato strategico della holding che la controlla. Mentre Andrea si prepara all'ingresso nella Giovanni Agnelli & c. dove aumenterà il peso dei soci accomandatari

La riunione di venerdì della Giovanni Agnelli & C., la cassaforte del gruppo Fiat, si svolgerà a Torino nella palazzina storica della Fiat, come a testimoniare il rinnovato stretto legame tra famiglia e azienda. Un legame che da ieri cresce anche sul mercato, con l’ingresso di Sergio Marchionne nel cda e nel comitato strategico della Fiat.
Maria Sole Agnelli, sorella dell’Avvocato e seconda azionista della Giovanni Agnelli & C. con quasi il 13% cento, al Giornale aveva detto che auspicava un ingresso di Marchionne nella «Sapaz», apprezzandone il lavoro svolto e il colpo su Chrysler. Ma il nipote John Elkann, fresco presidente Fiat, l’aveva escluso, per tenere la Sapaz in ambito familiare. Ecco però che Marchionne entra in Exor, la holding che detiene il pacchetto del 30% di Fiat. Il manager conosce bene le realtà dove la holding vuole investire (finanza, industria, servizi) e i Paesi nel mirino degli Agnelli (India, Cina, Usa). Comunque si tratta di un segnale del rapporto sempre più stretto tra Marchionne ed Elkann. «Oltre la conoscenza diretta di molti nostri investimenti, Sergio possiede un’esperienza maturata in molteplici settori e aree geografiche. Dove noi intendiamo investire e crescere» - ha spiegato Elkann. Mentre la famiglia stringerà sull’accomandita con due passaggi: l’ingresso di Andrea Agnelli, figlio di Umberto, e un maggior peso per i soci accomandatari della «Sapaz». Di certo dopo l’annuncio di ieri dovrà ricredersi chi nutriva anche solo qualche dubbio sul fatto che la fase cominciata con la presentazione del piano Fiat, segnato dal progetto di scorporo in due società, potesse significare una forma di «disimpegno» della famiglia Agnelli dal fronte dell’auto.
Marchionne è stato cooptato al posto di Antonio Maria Marocco, consigliere dimissionario. «Sono molto felice di Sergio Marchionne nel consiglio e nel comitato strategico di Exor», ha spiegato Elkann: «Ora che Fiat ha lanciato un nuovo e ambizioso piano di sviluppo, ritengo sia venuto il momento di chiedergli di entrare nel consiglio di Exor. I risultati che Sergio ha saputo raggiungere nella sua carriera - ha aggiunto - sono il frutto di straordinarie capacità professionali unite a un approccio imprenditoriale di grande valore».
E il primo dato che vede insieme Sergio e Jaki è già positivo, anche se si deve ai primi tre mesi del 2010: il Gruppo Exor torna infatti all’utile con un consolidato di 31,7 milioni di euro. Cresce anche il valore netto del gruppo (Nav), che è pari a 5.818 milioni, con un incremento di 2.850 milioni rispetto al dato di 2.968 milioni al primo marzo 2009, data di efficacia della fusione con Ifil. Per l’esercizio 2010, Exor prevede un risultato positivo. A livello consolidato, inoltre, l’esercizio 2010 dovrebbe evidenziare un miglioramento dei risultati economici. La variazione positiva dell’utile del Gruppo Exor, relativo al primo trimestre 2010, ammonta a 184,5 milioni.
Il cda ha anche approvato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie finalizzato al servizio dell’attuale piano di stock option Exor che durerà fino al 29 ottobre 2011 e prevede un esborso massimo di 50 milioni di euro.

Avrà per oggetto azioni Exor ordinarie, privilegiate e di risparmio.

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