La marcia dei forconi dalla Sicilia punta a Palazzo Chigi

Tregua degli autotrasportatori ma solo fino a mercoledì: previsto un vertice tra Monti e il governatore Lombardo

La marcia dei forconi dalla Sicilia punta a Palazzo Chigi

I «forconi» allentano la morsa su una Sicilia allo stremo, dopo sei giorni consecutivi di blocchi stradali che hanno paralizzato i tir e con loro tutta la distribuzione, da quella della benzina ai rifornimenti di viveri e medicinali, causando danni che secondo Confindustria ammontano a circa 500 milioni di euro, con relativa cassa integrazione per circa 800 persone. Ma, sia pure spaccati, autotrasportatori, agricoltori, pescatori, tutti i protagonisti di questa riedizione dei Vespri siciliani che ha messo in ginocchio la regione, ora puntano in alto: la Capitale, Roma, dove i «forconi» puntano a replicare la paralisi provocata in Sicilia
Obiettivo ambizioso, insieme alle proposte che il movimento vuole siano portate al tavolo col premier Mario Monti, che si aprirà mercoledì prossimo con il governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo: moneta popolare, stop ai prodotti agricoli provenienti dalla Cina e dall’estero, energia elettrica a 30 centesimi di euro, benzina e gasolio a 70 centesimi di euro, facilitazione dell’accesso al credito, blocco per due anni dei debiti Equitalia e Serit, la «gemella» siciliana di Equitalia.
Proposte, alcune, ai limiti dell’impossibile. Eppure a fianco dei «forconi» c’è anche qualche pezzo di politica. Il governatore Mpa della Sicilia, Lombardo, che nei giorni scorsi ha trattato con i manifestanti. E anche «Grande Sud» di Gianfranco Miccichè, che ieri ha incontrato i capi della protesta al Parlamento siciliano e che ha annunciato che, mercoledì, saranno a Roma per manifestare accanto ai «forconi» siciliani.
In Sicilia, nonostante la rimozione quasi totale dei blocchi - ne rimangono solo alcuni in alcune zone di Caltanissetta e Catania - si tenta lentamente di tornare alla normalità. Ma il traguardo è lontano. Nei supermercati stanno cominciando a tornare le scorte di viveri, anche quelle frutta e latte. Ma il grande problema, in tutta l’isola, resta tuttora la benzina. Anche ieri, praticamente ovunque, nonostante la rimozione dei blocchi, si sono registrate lunghe code di automobilisti rimasti senza carburante. Molta gente, ormai a secco, si è messa in fila coi bidoni. Il tutto sotto stretta vigilanza delle forze dell’ordine, visto che nei giorni scorsi si sono verificati episodi di accaparramento, con un litro di benzina venduto pure a due, tre euro.

Proprio a causa di un’emergenza che ha superato i limiti la Figisc, associazione di categoria di Confcommercio, ha annunciato che in Sicilia non ci sarà lo sciopero dei benzinai previsto nel resto d’Italia. A rimanere però in agitazione sono gli autotrasportatori dell’Aias, che garantiscono le consegne solo sino a domani.

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