La marcia su Roma degli ultras "Alto rischio per i funerali del dj"

L’allarme della Digos: in arrivo tifosi di tutta Italia per le esequie di Gabriele Sandri, in programma alle 12. La polizia vieta al presidente della Lazio di andarci

La marcia su Roma degli ultras 
"Alto rischio per i funerali del dj"

Roma - È la paura, autentica, che l’orda impazzita conceda il bis. È la possibilità, nemmeno tanto remota, che con il triplo degli ultrà su piazza possa scatenarsi l’inferno. Ecco perché l’ordine impartito ieri mattina dalla questura «a tutte le auto con i colori di istituto» (le volanti e i furgoni della Celere) è di tenersi parecchio alla larga dalla chiesa di San Pio X alla Balduina, quartiere a nord della Capitale dove Gabriele Sandri viveva e dove per l’ultima volta verrà salutato da tanti amici e tantissimi ultrà arrivati apposta per lui da ogni angolo d’Italia. Monitorando gli ambienti più caldi del tifo organizzato, intercettando il vorticoso tam tam su internet, per il funerale del tifoso laziale la Digos ha previsto così un preoccupante arrivo di supporter.

TAM TAM ULTRÀ
Auto, treni, soprattutto carovane di pullman. Nei siti dei gruppi più radicali, infatti, si danno indicazioni sul viaggio e sull’ubicazione della chiesa. Per la prima volta nella storia degli ultrà, fa notare la Digos, viaggeranno insieme gli interisti dei Boys e i milanisti delle Brigate Rossonere, scenderà una rappresentanza degli «odiati» tifosi bergamaschi, bresciani e napoletani, così come i Fighters e gli Irriducibili juventini si ritroveranno a piangere Gabriele insieme ai cugini granata della curva Maratona. E questo vale anche per i tifosi genovesi, già alleati contro la polizia in occasione dell’ultimo derby e prim’ancora tra le barricate al G8 di Genova, e per tutte quelle realtà del Sud che già ieri riempivano di sciarpe e bandiere la camera ardente.

L’ULTIMO SOS
Quel che impensierisce i vertici del «Reparto prevenzione e crimine» è dunque questo ennesimo segnale di una già consolidata alleanza trasversale. Al funerale di Gabriele ci saranno i rossi e i neri. I cani sciolti e le frange organizzate. I nemici di sempre e gli amici gemellati. Non ci saranno nelle vicinanze poliziotti e carabinieri, proprio per evitare pretesti e perché la tensione, a poche ore dalle esequie, è salita con la poco intelligente divulgazione della notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati, per tentate lesioni, dei quattro amici che erano con Gabriele all’autogrill.

L’APPELLO
Proprio per scongiurare incidenti e ritorsioni contro le forze dell’ordine, il parroco don Paolo Tammi ha lanciato un appello a non trasformare le esequie in un momento di violenza: «Raccomando a tutti i tifosi di vivere il loro dolore in maniera corretta, in maniera cristiana, se sono credenti, in memoria di Gabriele, per affetto per Gabriele che vive in Dio, di non fare nessun gesto, di non approfittare di una situazione celebrativa per aggiungere problemi a problemi. Non si ottiene giustizia con la violenza, questo è sicuro».

LOTITO NON CI SARÀ
Vista l’aria che tira e salvo ripensamenti dell’ultima ora - secondo quanto apprende il Giornale - il presidente della Lazio, Claudio Lotito, non presenzierà ai funerali. La questura gli ha infatti caldamente sconsigliato di recarsi nella chiesa della Balduina dove ad attenderlo troverebbe i suoi detrattori domenicali. Per lo stesso motivo ieri non si è fatto vedere alla camera ardente in piazza Campitelli: a rappresentare la società ha inviato una delegazione. Contro la presenza di Lotito ieri si sono espressi gli «Irriducibili» e la costola di «In basso a destra». Tutti facevano a gara a ricordare come Gabriele Sandri fosse stato molto vicino ai quattro capi ultrà arrestati nell’inchiesta sulla presunta estorsione proprio al presidente contestato.

INCHIESTA A PERUGIA
Come se non bastasse a turbare il sonno del popolo biancoceleste arriva in queste ore anche l’indiscrezione di una accelerazione dell’inchiesta avviata dalla procura di Perugia sui rapporti tra Lotito, alcuni magistrati romani ed esponenti delle forze dell’ordine.

Nel delicatissimo fascicolo del pm Sottani sono finiti i cinque cd rom con le intercettazioni dell’inchiesta romana dove Lotito è parte lesa, inchiesta che oltre agli ultrà vede indagati l’ex bomber Giorgio Chinaglia e alcuni faccendieri interessati a rilevare la società romana.

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