Il mare d’agosto uccide come un’autostrada

SalernoFerragosto tragico nelle acque del golfo di Salerno. Poco prima delle ore 22 un gommone e una barca di 12 metri si sono scontrati a un miglio circa da Capo d'Orso. Una ragazza è morta ma il pilota del gommone, suo fidanzato, è risultato positivo all'alcoltest. Adesso è indagato dalla Procura di Salerno per omicidio colposo e naufragio colposo. A nulla è servita la tempestività dei soccorsi, primi tra tutti alcuni dei componenti dell'altra imbarcazione, lunga 12 metri e con 7 persone a bordo, e della Guardia Costiera.
Una quindicina di ore più tardi un altro scontro è avvenuto nei mari della Croazia. Due velisti, Francesco Salpietro e Mariella Patelli, entrambi di Padova, sono morti: si trovavano a bordo di una barca a vela, scontratasi con un potente motoscafo con due croati a bordo. La tragedia è avvenuta al largo dell'isola di Maslinovik, vicino Sebenico, nel centro del litorale croato.
Nel Golfo di Salerno, a causa del violentissimo scontro, il corpo di Serena Palermo, 33 anni è stato sbalzato in mare. Il suo costume è restato impigliato nell'elica della barca: la ragazza è così rimasta intrappolata sott'acqua alcuni minuti ed è morta per annegamento. Due motovedette della Capitaneria di porto di Salerno che stavano solcando la zona sono immediatamente intervenute per prestare soccorso alla donna. Un sottufficiale si è tuffato in acqua, riuscendo a riportare in superficie il corpo di Serena ma pochi minuti dopo il ricovero in ospedale è morta.
La ragazza con il fidanzato e una coppia di amici stava tornando a Salerno dopo avere trascorso la giornata di ferragosto in costiera amalfitana. Gli investigatori della Capitaneria di Porto guidata da Andrea Agostinelli hanno accertato che il conducente del gommone viaggiava a forte velocità e aveva nelle vene 1,60 di alcol. Per quanto riguarda la navigazione marittima, non esistono tabelle, come avviene invece per la circolazione stradale, che stabilisce nello 0,50 il limite massimo per non risultare positivi.
Le due vittime italiane dell'incidente avvenuto in Croazia si trovavano in compagnia di due skipper. I loro corpi sono stati sbalzati in mare e ripescati dai soccorritori due ore più tardi. La polizia ha interrogato il pilota del motoscafo, l'imprenditore edile Tomislav Horvatincic. L'uomo ha spiegato i motivi dello scontro, sostenendo che «il sistema di guida dell'imbarcazione si è guastato». Poi si è giustificato dicendo di non essere più stato «in grado di governare il motoscafo, di dirigerlo in modo normale e uscire dalla rotta di collisione con l'altra barca». L'imprenditore ha detto anche di avere «fatto tutto il possibile per avvertire le persone sulla barca a vela ma purtroppo non sono riuscito ad evitare il tragico scontro». Horvatincic, che domani verrà nuovamente interrogato dalla polizia viene considerato uno degli imprenditori edili più importanti della Croazia ma, contro di lui negli ultimi anni si sono mosse alcune organizzazioni non governative per la difesa degli spazi pubblici.


Intanto, il comandante della «Jolly Grigio», il mercantile entrato in collisione con il peschereccio «Giovanni Padre» sei giorni fa al largo di Ischia, è indagato per favoreggiamento. Due pescatori sono ancora dispersi: i loro corpi giacciono a oltre 500 metri di profondità. Sono stati arrestati il terzo comandante e il timoniere, quest'ultimo risultato positivo al narcotest.

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