La "marea nera" avanza: inquinate le isole Chandeleur

Il greggio è arrivato nel paradiso naturalistico a largo della Louisiana. La "cupola", in cemento e acciaio della Bp, portata fino al pozzo petrolifero danneggiato dall'affondamento della piattaforma Deepwater Horizon. La Napolitano: "C'è il rischio di un disastro senza precedenti"

La "marea nera" avanza: 
inquinate le isole Chandeleur

La marea nera inizia ad arrivare a terra, il fronte di petrolio inizia a raggiungere la terraferma inquinando le Isole Chandeleur, paradiso ambientale al largo della Louisiana. La notizia del primo impatto della marea con la terra è giunta qualche ora dopo l'annuncio dell'impegno contro il gruppo Bp di una ambientalista molto nota, la Erin Brockovich - interpretata da Julia Roberts nel  film di Steven Soderbergh - sarà nei prossimi giorni negli stati colpiti dall'emergenza. E giunge il giorno dell'arrivo della "cupola", in cemento e acciaio anti-greggio della British Petroleum, portata fino all'altezza del pozzo petrolifero danneggiato dall'affondamento della piattaforma Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico. "Abbiamo il greggio su tutte le Isole Chandeleur", ha detto un funzionario della Nooa, la National Oceanic Atmospheric Administration, riferendosi al primo tratto di territorio colpito dalla marea. "E' l'unico inquinamento da petrolio riscontrato", ha puntualizzato il funzionario dell'ente governativo.

Intanto, a 80 km dalla costa, nel Golfo del Messico, proseguono le manovre attorno al mega-imbuto, giunto ore fa in posizione sul 'ground zero' della perdita: la struttura sarà calata negli abissi marini per contenere la perdita di greggio, operazione mai tentata prima a a oltre 1.500 metri sotto la superficie del mare. A non avere dubbi sull'esito dell'operazione è l'amministratore delegato di Bp, Tony Hayward, che ha sorvolato in elicottero la flottiglia di navi dislocata nel Golfo. "E' come lo sbarco in Normandia. Vinceremo", ha sottolineato.

"Provano tutto il possibile. Se non funziona tenteranno qualcos'altro", ha detto il capitano della chiatta Demi Shaffer. La complicata manovra, piena di incognite, è stata oggi al centro dell'attenzione negli stati Usa, dalla Louisiana alla Florida, che seguono passo a passo i diversi fronti - in primo luogo quello ecologico - sulla minaccia greggio. "Confidiamo che sia un successo, perché ci darebbe più fiducia. Ma sapremo i risultati solo nel fine settimana", ha precisato il ministro alla sicurezza interna, Janet Napolitano, in visita nei luoghi colpiti della marea inquinante. Gli Usa stanno però combattendo la lotta contro il greggio non solo a livello industriale, come il mega-imbuto della Bp, ma tramite altri mille mezzi, dimostrando tra l'altro grande fantasia e inventiva. A annunciare di voler impegnarsi in prima linea contro la Bp, è Erin Brockovich. L'ambientalista americana sarà nei prossimi giorni negli stati colpiti dall'emergenza. La Brockovich in un'intervista si è posta alcune delle domande che si pongono milioni di americani: "Chi aiuterà i pescatori, i proprietari di terreni danneggiati e le famiglie preoccupate per l'impatto che il greggio avrà sul cibo e sulla salute?".

La Napolitano ha detto che oltre 34 miglia di galleggianti sono stati dispiegati sulla superficie del mare al largo dalle coste del Mississippi: ma in totale, ha precisato, le boe anti-greggio si trovano già disposte lungo 100 miglia delle coste del Golfo del Messico.

E stanno lavorando alla missione contro il petrolio circa 10 mila persone e 270 imbarcazioni di diverso tipo. Successivamente, parlando a Florida, la Napolitano ha rilevato che l'emergenza è in evoluzione, senza scartare il rischio che la marea diventi "un disastro senza precedenti".

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