Maria Matilde Bucchi

Nacque nel 1812 ad Agrate Brianza, dalle parti di Milano, sesta di otto figli di poveri contadini. Dovette andare a lavorare a Monza, in una filanda. Quel lavoro impegnava duramente fin dalle cinque di mattina ma solo da giugno a ottobre. Negli altri mesi la Bucchi aiutava i suoi nei campi e dava una mano in parrocchia. Una sua collega operaia, Ancilla Ghezzi, aveva lasciato tutto e fondato in Monza un monastero di Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, un ordine di clausura creato nel 1807 da madre Maria Maddalena dell'Incarnazione (al secolo Caterina Sordini). La Bucchi avrebbe voluto entrare a farne parte ma la Ghezzi, profeticamente, le fece capire che Dio aveva altri piani su di lei. Ma ci sarebbero voluti quasi trent'anni prima che la cosa si avverasse. Intanto, nel 1852 le suore canossiane monzesi affidarono a Maria Matilde alcune fanciulle povere di Monza. Altre compagne le si unirono e si venne a creare una comunità di Terziarie canossiane. Solo che nell'Ottocento non era pensabile un'istituto di suore senza voti; per giunta, giuridicamente non si poteva ammettere una congregazione dipendente da un'altra congregazione. Epperò le adesioni aumentavano. Che fare? L'unica era costituirsi in famiglia religiosa indipendente.

Nel 1874 la Bucchi e le altre si piazzarono nell'antico convento delle Umiliate Benedettine (quello della manzoniana Monaca di Monza), dove aprirono un collegio. L'arcivescovo di Milano, Luigi Nazari di Calabiana, le costituì in Suore del Preziosissimo Sangue. La fondatrice predisse il giorno della sua morte, che avvenne nel 1882.

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