Un casato potentissimo che ha attraversato la storia dell'Europa dal Medioevo all'età moderna. Di una epopea così lunga, iniziata con il possesso del castello di Habichtsburg nel cantone svizzero di Argovia ai tempi di Federico Barbarossa, passata per plurimi titoli imperiali e l'enormità dei domíni di Carlo V e chiusasi, almeno per il momento, con la fine dell'impero austro-ungarico e la disfatta nella Prima guerra mondiale, non si può certo dar conto in poche righe. A Gorizia ne hanno parlato a lungo Jean De Cars e Quirino Principe, ieri mattina, sotto la tenda Apih. Gli Asburgo di Spagna, tra alti e bassi, hanno creato uno stile di corte inimitabile. Il cerimoniale di corte spagnolo è rimasto per secoli un punto di riferimento per le altre corti. Non sempre il governo di questo ramo della casata è stato considerato fra i più esemplari. Però, anche grazie all'argento proveniente dai territori sudamericani, gli Asburgo hanno governato, sino agli inizi del Settecento, la più grande potenza militare d'Europa, la nazione contro cui hanno dovuto combattere tutti: inglesi, olandesi, francesi, turchi...
Quanto al ramo austriaco nato nel 1521 con il trattato di Worms, la lunghissima lotta contro l'avanzata turca nei Balcani, culminata con la vantaggiosa pace di Passarowitz del 21 luglio 1718, è stato un contributo fondamentale alla sopravvivenza dell'Europa.
E proprio nel Settecento l'Austria di Maria Teresa (1717-1780) è stata la culla di una serie di riforme, come la creazione del catasto e lo sviluppo delle scienze camerali (che noi chiameremmo scienze politiche), che hanno contribuito a porre le basi degli Stati moderni. L'unica cosa che i razionali Asburgo non erano in grado di gestire era il nazionalismo. Che alla fine li ha travolti.MSac
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