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La Marina di Sua Maestà accetta di inabissare le donne: «Ma docce separate»

A sessant'anni dalla commedia brillante di Blake Edwards con Cary Grant e Tony Curtis, cade il divieto per le donne a bordo dei sommergibili della Royal Navy. Dal 2013 potranno svolgere ogni ruolo, compreso il comando. A patto, però, che le docce siano in ambienti diversi da quelli dei marinai uomini

A sessant'anni dalla premonizione cinematografica, il tabù si infrange: negli abissi marini potranno scendere anche militari donne. Basterà che le loro docce siano separate da quelle dei colleghi uomini.
La Royal Navy cede all'«operazione sottoveste»: tra due anni le sommergibiliste saranno imbarcate sui mezzi navali di Sua Maestà, come annunciato dal ministro della Difesa Phil Hammond. Era la fine degli anni Cinquanta, quando Blake Edwards aveva immaginato lo scombussolamento provocato dal gentil sesso nelle profondità sottomarine. Il film, «Operation Pettycoat», fu un successone: protagonisti Cary Grant e Tony Curtis, la commedia brillante raccontava la storia del comandante di un sottomarino piuttosto malmesso che accettava di trasportare un gruppo di soldatesse durante la seconda guerra mondiale. La presenza delle «sottovesti» a bordo provocava il finimondo, ma alla fine le ragazze finivano per farsi accettare dai marinai dimostrando il proprio valore.
Nella realtà, le prime donne ufficiali cominceranno a servire su unità nucleari della classe Vanguard alla fine del 2013 seguite l'anno dopo dalle marinaie senza stellette che potranno lavorare fianco a fianco dei colleghi maschi anche sui sottomarini della nuova classe Astute.Negli Stati Uniti il via libera era arrivato l'anno scorso ma per la Marina britannica i sommergibili erano ancora vietatissimi.
Hammond ha reso esecutiva la revoca di un bando annunciato l'anno scorso a dispetto delle preoccupazioni di carattere medico ma anche sessuale sulla stretta coabitazione a bordo di unità sovraffollate. Sui Vanguard, che trasportano testate atomiche del tipo Trident, almeno cinque donne-ufficiali avranno mansioni di comando sui 135 membri dell'equipaggio. Operativamente le zone dove vivranno le sommergibiliste saranno distinte da quelle degli uomini. Le marinaie avranno le loro docce separate.
In Gran Bretagna le donne servono nella Royal Navy dal 1990 e costituiscono circa il dieci per cento dei 36 mila effettivi della Marina. I sottomarini finora erano però rimasti per loro off-limits. La ragione ufficiale addotta per giustificare il bando era che i livelli più elevati di anidride carbonica a bordo avrebbero potuto recar danni al feto di una marinaia che fosse rimasta incinta.
Nuove ricerche dell'Institute of Naval Medicine hanno concluso che questi rischi sono infondati e che non ci sono controndicazioni mediche alla presenza del gentil sesso a bordo: «Cambiamo e ci adeguiamo alle circostanze.

Teniamo in palmo di mano le tradizioni ma non ne vogliamo essere schiavi», ha detto Hammond in un discorso al Royal United Service Institute di Londra.

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