Roma

Il Marrazzo-bis «brucia» le primarie

Si ricandiderà. Il Marrazzo-due dovrà passare per le forche caudine delle urne, la prossima primavera, ma è una prospettiva concreta nel futuro dei cittadini del Lazio. Ad autoricandidarsi è lo stesso governatore, che ieri ha rotto gli indugi nel corso dell’assemblea regionale di Sinistra e Libertà: «A chi mi chiede se mi candiderò alle prossime regionali rispondo: perché non dovrei farlo? Mi candiderò a difesa dell’esperienza di governo mia e di tutto il centrosinistra». Per il sollievo di coloro che avrebbero qualche risposta da dare alla sua domanda presuntuosamente retorica, Marrazzo lascia però uno spiraglio aperto al dietrofront: «Posso cedere il posto a qualcuno se mi convince, ma sono sicuro di poter difendere l’esperienza del centrosinistra». Infine la captatio benevolentiae nei confronti del suo pubblico di giornata: «Non vi chiedo di sostenermi come candidato. Vi chiedo se ci state a lavorare insieme come abbiamo fatto in questi cinque anni».
E le primarie? Per il governatore non ce n’è bisogno: «Le mie primarie le farò con gli elettori del Lazio», dice, rivendicando, bontà sua, il successo della sua esperienza alla guida della Regione. Marrazzo è tanto sicuro da alzare l’asticella: «In questi anni abbiamo lavorato bene, ma non mi basta. Io voglio sapere se c’è condivisione politica e allora sarò il candidato di tutti. Il mio compito è ora costruire un’alleanza del centrosinistra nel 2010». Infine una promessa: «Non farò una campagna contro qualcuno o contro il centrodestra, ma farò un campagna elettorale per il centrosinistra».
Lo ha chiarito il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, parlando all’incontro politico organizzato da Sinistra e Libertà.
Il centrosinistra ieri ha glissato sul Marrazzo-bis, accreditando il sospetto che l’atuocandidatura dell’ex anchor-man sia stato un improvvido salto nel buio. L’impressione è che la conferma di Marrazzo, almeno sulla scheda elettorale, sia tutt’altro che pacifica. L’unico sì convinto è arrivato proprio dal gruppo regionale di Sinistra e Libertà. Ma c’è da capirli, visto che erano i padroni di casa nel cui salotto il governatore ha esternato. Insomma: cortesie per gli ospiti. «È possibile, necessaria e giusta la riconferma di un’alleanza di centrosinistra - ha spiegato il coordinatore regionale di Sinistra Democratica Angelo Fredda parlando per tutto il gruppo - perchè in questi quattro anni ha lavorato bene. Confermiamo come nostro candidato il presidente Piero Marrazzo e non vediamo la necessità di primarie, queste si fanno quando non c’è un candidato e quando alle spalle non c’è un’esperienza politica vincente». Amen.
E il centrodestra? Tutto tace. A parlare, il solito Francesco Storace, che ieri ha ribadito la necessità di fare presto: «Lo stop and go sulla legge elettorale nel Lazio sta diventando stucchevole - ha rimarcato l’ex presidente della Regione -. Il Pdl metta fine alla telenovela e cominciamo a lavorare per mandare a casa Marrazzo.

Berlusconi e Fini prima o poi faranno pace, ma milioni di elettori della Regione hanno diritto di vedere subito un candidato in campo».

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