Marsilio (An): «Evento in calo» Giro (Fi): «Dopo le luci, le ombre»

Anche l’opposizione capitolina commenta la Notte Bianca appena trascorsa. Il capogruppo comunale di An, Marco Marsilio, «invita a riflettere, dopo cinque edizioni, per dare una prospettiva all’evento ed evitare che divenga una stanca ritualità». «Chiunque abbia girato per Roma - continua Marsilio - non può non aver notato la minore partecipazione di popolo rispetto al 2006. È il sintomo di una “restrizione” dell’evento agli aficionados della notte. Per il resto si registrano e si amplificano i limiti delle scorse edizioni: eventi concentrati in un circuito limitato alle piazze centrali e a pochi luoghi-spot della periferia, con effetti di concentrazione e saturazione in pochi luoghi della città e paradossale desertificazione in altri, tra cui Trastevere ed Esquilino». «Il cast artistico - conclude il capogruppo di An - era largamente egemonizzato da artisti e star organiche alla sinistra: Gigi Proietti, Ascanio Celestini, Modena City Ramblers, Paolo Rossi». Per il commissario romano di Fi, Francesco Giro, «la Notte bianca è un giorno di festa, giusto e sacrosanto, ma per 364 di lacrime e sangue». «Ho indossato - aggiunge Giro - un paio di scarpe da ginnastica e mi sono buttato nella pancia di Roma e della sua Notte Bianca. Sono andato un po’ ovunque, al Tempio di Apollo a piazza Campitelli a sentire l’Odissea curata da Gabriele Lavia a Piazza di Pietra, al Palazzo delle esposizioni a piazza di Siena, al Gianicolo e di nuovo a Trastevere. Era una città in festa con circa un milione e mezzo di persone.

Non di più, ma lascio volentieri all’euforia di un sindaco in campagna elettorale per le sue primarie, la lotteria dei numeri dati a casaccio». «Anche sabato - conclude Giro - neppure la festa riusciva a nascondere il volto di una città ferita dal degrado. Dopo le luci ora torneranno le ombre».

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