Marta finisce in procura per aver legalizzato i centri sociali abusivi

Marta finisce in procura per aver legalizzato i centri sociali abusivi

Tante critiche e una denuncia penale contro il Comune di Genova. È il risultato dell’ideona della giunta Vincenzi di istituzionalizzare i centri sociali, di ufficializzarli come interlocutori autorevoli della città, di legalizzare con tanto di contratto l’occupazione abusiva di edifici altrui. Genova non è il primo Comune d’Italia a farlo. È l’unico. E neppure si domanda come mai.
La risposta magari possono immaginarla i tanti che reagiscono a questa scelta, non a caso fatta a pochi mesi da elezioni che la sindaco vorrebbe in cuor suo provare a rivincere battendo sul loro stesso terreno proprio i compagni di Pd e sinistra estrema, che pure mai errano arrivati a tanto. Gianni Plinio, responsabile del Pdl ligure per la sicurezza sta già preparando una denuncia alla magistratura e una ai giudici della Corte dei Conti. «Assegnare il Mercato del pesce, struttura pubblica di pregio, senza neppure una gara, non è consentibile - tuona l’esponente Pdl -. Tanto più che ci sono tante associazioni d’arma ben più meritorie, che aspettano una sede da anni. Ci sono responsabilità penali e di carattere contabile che vanno accertate». Assai dura anche la reazione di Davide Rossi, capogruppo della Lega nel Municipio Centro Ovest. «È una decisione pericolosissima e contro l’interessa dei cittadini. È come affidare ad Hannibal Lecter la gestione di un ospedale - ironizza non senza amarezza il leghista -. L’arte che coltiverebbero questi ragazzotti lavativi la si può ben vedere in via delle Fontane, pasticciata meschinamente. Chiedo al solerte assessore alla sicurezza Francesco Scidone, in caso di nuovi atti violenti contro partiti e persone non schierate nella stessa loro linea politica, come si regolerà? Li riconoscerà?».
Anche da quel partito che continua a livello locale a strizzare l’occhio al centrosinistra nonostante le diverse indicazioni romane, arriva una secca presa di posizione contro la giunta comunale. L’Udc infatti non tollera l’accordo e la regolarizzazione dei centri sociali. «Questa decisione vuol dire che questi ultimi metteranno a norma i locali, pagheranno un affitto mensile vero, pagheranno la luce e il gas, i diritti Siae, saranno autorizzati a vendere alcolici, rispetteranno il limite di decibel, pagheranno multe per affissioni abusive, muri imbrattati e magari insulti ad autorità civili e religiose, le forze dell'ordine potranno tranquillamente entrare nei locali per effettuare serenamente dei controlli, eccetera? - è la domanda retorica che si pone Luca Mazzolino, responsabile Giovani dell’Udc -. Regolarizzare vuol dire responsabilizzare prima di tutto le persone e rispettare le regole, se vuol dire tutto questo mi sta bene, ma che non si regolarizzino le feste blasfeme e illegali dei “santissimi fiori di maria” che nulla hanno a che vedere con la fede e la legalità».
Provocatoria ma non troppo invece la proposta che fa Alberto Attolini, segretario di Alleanza di Centro.

Si dice pronto ad affittare con il proprio Centro Studi il secondo piano del Mercato del Pesce a 1.000 euro al mese. Il centro sociale dice di pagarne 400. Vediamo se tutte le associazioni sono considerate allo stesso modo.

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