da Milano
Nella galleria dei nuovi ritratti maschili ci sono soggetti dogni tipo: il pastore delle Madonie con tanta voglia di tenerezza (Dolce & Gabbana), luomo tutto dun pezzo dai modi decisi ma cavallereschi (Versace), lo struggente «stecchino» dei paesaggi post industriali di Manchester (Burberry), il giovane che non ha nulla del bamboccione tranne letà (Costume National) e la versione animata di una statua in marmo (Jil Sander). Comunque dalle sfilate per linverno 2009 in passerella ieri a Milano moda uomo, emerge che gli stilisti rappresentano in modo diverso la stessa cosa: unattitudine romantica e virile, finalmente priva dambiguità.
«Penso sia compito degli uomini rassicurare le donne che in questo momento sono davvero prese di mira» dice Donatella Versace poco prima di far sfilare una collezione ispirata da due dipinti di Tamara de Lempicka: il ritratto del suo primo marito, Tadeus de Lempicki, e quello del dottor Boucard, amico di famiglia. «La vera forza non arriva mai alla violenza - prosegue - parte dallanima e poi arriva al corpo senza concedere spazio a gesti, comportamenti e pensieri volgari». Tradotto in moda significa una normalità molto speciale, niente di lezioso nonostante lestremo lusso dei modelli che prevedono materiali preziosissimi come il cashmere intessuto di visone, la seta stampata con disegni a metà strada tra paesaggi futuristi e circuiti meccanici, pelle lucidata a mano e pellicce in castoro. Il capo-simbolo della stagione è sua maestà il paltò con le linee squadrate e razionali dellart decò, lungo e avvolgente. «È difficile rendere luomo lussuoso senza cadere nellambiguità, ma si può e si deve» conclude la bionda signora del made in Italy annunciando che il testimonial sarà Patrick Dempsey, lirresistibile dottor Stranamore di Greys Anathomy, mentre quello della nuova fragranza maschile è Michael Gstoettner, splendido ragazzo austriaco di professione pompiere fino al debutto in passerella ieri sera.
Sulluomo forte dal cuore tenero Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno scritto una superba pagina di stile tornando alle origini che per loro sono la Sicilia con quella sapienza sartoriale di cui sono maestri indiscussi. Perciò il rustico montone del pastore delle Madonie diventa una sofisticata pellicciona gigantesca e morbidissima. Sotto i mitici pantaloni infilati negli stivali, un pullover dalle grandi coste ingabbiate nellorganza, la sciarpa avvolta più volte e linevitabile coppola in testa. Luso del marrone e di una sinfonia di grigi profumava di nuovo grazie alla sapiente alchimia con accessori fenomenali come le scarpe e i borsoni in coccodrillo.
Christopher Baily, talentuoso stilista di Burberry si è invece ispirato ai quadri di L.S. Lowry, lartista di Manchester che dipingeva i matchstick man: uomini magri come stecchini nei paesaggi industriali del nord Inghilterra. Le tinte autunnali e luso di piume dipinte a mano per cappotti, trench e pullover, rendeva tutto al tempo stesso sobrio e preziosissimo. Raf Simons che con mano felice disegna Jil Sander si è ispirato alle venature del marmo per stampare modelli tipici degli anni Settanta.
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