«Piloti, che gente», diceva Enzo Ferrari. E nessuno li conosceva meglio di lui. Che gente per quel loro vivere oltre il limite, che gente perché se il Dio dei motori li graziava, salvandoli da terribili incidenti, loro ricambiavano madre natura bruciando i tempi di recupero. Come Felipe Massa, ad esempio. Oggi pomeriggio si è trasferito dal reparto di terapia intensiva, tanto il suo fisico sta ben rispondendo alle cure (pare abbia comunque una infiammazione alla milza per la compressione subita nell'impatto contro le barriere, ndr) e forse potrebbe addirittura lasciare l'ospedale ben prima dei dieci giorni previsti di cui parlavano i suoi medici solo ieri. Ovviamente non si recherebbe a casa, ma in un'altra clinica, molto probabilmente a Parigi. Si vedrà.
Intanto fanno piacere ed effetto le sue prime frasi. Come quella rivelata dal suo medico personale, Dino Altmann, che ha raccontato il modo in cui il campione brasiliano ha accolto la notizia di chi aveva vinto il Gp d'Ungheria. «Si è stupito molto quando ha saputo del successo McLaren», ha spiegato il dottore, «"non ci posso credere, quella corsa ero io che dovevo vincerla" è sbottato Felipe».
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