Madonna di Campiglio - Il mondiale della santa pazienza è tutto suo. Perché nel dna motoristico di Felipe Massa non c’è una doppia elica di serie B; per dire, non è un Irvine, tantomeno un Barrichello. È un ragazzo terribilmente veloce che ha deciso di seguire i paterni consigli del vertice Ferrari, per cui imparare da Schumi, per cui seguire la regola maranelliana del «prima di tutto il bene della Rossa». Il signorsìsignore con cui Felipe ha diligentemente e intelligentemente accettato di aiutare e accompagnare la cavalcata vincente di Raikkonen (ricordiamoci il Gp del Brasile) ha fatto maturare in lui una sensazione forte: quella di sentirsi in credito con la Ferrari e, soprattutto, con il compagno.
«Non penso proprio di aver reso meno di Kimi in campionato, fino a Monza ero davanti a lui - dice - . Certo, c’è stato l’errore in Canada (un semaforo non visto) ma tutti fanno errori, semmai sono stato sfortunato per l’affidabilità. Il momento più brutto è stato proprio nel Gp d’Italia (3° al via, ritirato per colpa dell’ammortizzatore), lì ho visto il campionato sfuggire, eppure avevo il potenziale per lottare anche io... L’hanno visto tutti».
Un attimo di silenzio. Fuori fa freddo e c’è la neve, neanche a farlo apposta il clima preferito dal suo compagno campione del mondo: Kimi Raikkonen. Felipe sorride e s’illumina quando gli chiedono se si aspetta che il team lo ricompensi quest’anno? «Il fatto di essere stato confermato fino al 2010 mi dà tranquillità, spero sia un’ulteriore spinta per arrivare al titolo... di certo mi auguro di avere un anno più fortunato e più produttivo del 2007 e sicuramente la Ferrari è una squadra che sa essere riconoscente verso i propri piloti. Sono certo che il team ha apprezzato al cento per cento quanto ho fatto per loro e sento che se nel corso della stagione dovessi avere la possibilità di lottare per il titolo, la squadra farà di tutto per aiutarmi». E per squadra intende anche Kimi Raikkonen che, rivela, dopo la gara e il favore nel Gp del Brasile «mi ha ringraziato... che cosa mi ha detto? Grazie... Solo? Certo, è uno di poche parole».
Già, Kimi, l’algido e veloce campione del mondo che si sente «ancor più forte del 2007, perché si è ambientato, perché le F1 senza controllo di trazione sono più insidiose ma per me, cresciuto sul ghiaccio finlandese, saranno un vantaggio». Kimi che casca nella domanda trabocchetto, «che cosa ho detto a Massa dopo che mi aveva aiutato a San Paolo? Molte cose, però non posso dirvele... (ma non aveva pronunciato solo grazie? ndr). Fra me è lui c’è un’ottimo rapporto, quel giorno eravamo felici per i risultati del team. Il mio obiettivo? Rivincere il titolo e partire subito bene, senza soffrire come lo scorso anno». Kimi che snobba il numero uno scritto sulla sua F2008, perchè «da quando corro sono sempre partito alla pari con i miei compagni...
sarà così anche stavolta e a un certo punto della stagione guarderemo la classifica... Certo, però, che mi piacerebbe andare subito in testa e rimanerci». Felipe è avvisato, ma stavolta la pazienza è poca e per nulla santa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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