Sport

Massimo e l’amico che sa: "Scommettici la casa: adesso prenderà Messi"

Se qualcuno vi dicesse: Messi viene all’Inter. Rispondereste: sei matto. E cosa ci fa? Sta tanto bene a Barcellona, costa uno sproposito, Mourinho è perfino capace di mandarlo in panchina. A proposito il verbo «viene» non è casuale. Ma potrebbe finire lì. Una cosa sentita qualche mese fa, poi ripetuta altre volte. A Milano ne gironzolano tante di storie e storielle, meglio catalogarla fra le battute da bar sport. Anche per evitare che uffici stampa e sapientoni assortiti ti vengano a molestare col sorrisetto malevolo: ma cosa dici, cosa scrivi, cosa pensi? Offelè fa el tò mestée. Che sintetizzato dal milanese significa: fai il mestiere tuo. Cammina e cammina (nel senso di «fai il mestiere tuo»), chiedi all’amico che ti instrada: Messi? No, sarà un altro nome. Butti lì: Eto’o per esempio. Niente, il nome è Messi, «mi hanno detto che potrei giocarmi la casa». Che, per fortuna, il tipo non si è giocato.
Vabbè, ma da chi arriva la notizia? Detto e fatto il nome. Boh! Poi un particolare, diciamo l’entourage: oh, però! Massì, e questo va in giro a raccontarlo? Ci sono le cifre. Uhm! Centoventi milioni al Barcellona, 14 milioni (quasi il doppio di quanto prende al Barcellona) per cinque anni a lui. Sembra quasi di leggere Marca, che ieri dava per certo l’ingaggio di Kakà: cifre e particolari. Però anche in questo caso è facile raccontartela: 120 milioni sono i denari della clausola compromissoria, firmata tra Messi e il Barca, e i 14 di ingaggio sarebbero di poco superiori allo stipendio di Ibra. Magari era una proposta. Possibile che già tre mesi fa ci fosse il disegno di divorzio? Poi parla Tronchetti e dice che Ibra può andarsene per 100 milioni, Moratti conviene che ne bastano 80 con il procuratore dello svedese. Il Barcellona si fa sotto. Dicono: è tutto fatto. Beh, allora quello stipendio... Juan Laporta, il presidente del Barça, racconta ai giornali di sentirsi preoccupato: e se il Real Madrid volesse portarmi via Messi come fece con Figo? In Spagna hanno già lanciato il referendum: il Barcellona rischia di perdere Messi?
Allora si può. Nonostante le parole dell’interessato che, tempo fa, ha spiegato: i soldi non sono tutto, conta l’ambiente e io sto bene qui. E che dire di Valentino Rossi? Che sia lui l’ambasciatore nerazzurro? Ieri si è presentato al Barcellona e ha detto la sua: «Messi è meglio di Ronaldo. Io tifo per lui. Spero che con il Barça vinca la Champions». Poi...
Poi, potrebbe dire Moratti, l’Inter ha ottimi rapporti con il Barcellona. Oppure: l’Inter non può spendere così tanto, il bilancio piange. Però Messi è il suo pallino. Il regalo che non si è mai fatto e che permetterebbe all’Inter il salto di qualità. Ecco, chissà. Le bufale di mercato nascono anche così. Qualche volta nascondono brandelli di verità. Tanti anni fa ti raccontano: Zico va all’Udinese. Pensi: sì, e io sono Babbo Natale.

Zico andò all’Udinese.

Commenti