Antonio Signorini
da Roma
Una «consultazione fasulla». Per lUdeur le primarie dellUnione sono andate anche peggio del previsto. Clemente Mastella ha trovato conferme ai suoi timori e, dai dubbi espressi nei giorni scorsi in unintervista al Giornale, è passato al pessimismo della vigilia fino a scivolare nello sconforto più nero, proprio nel giorno clou per la coalizione. «Il più brutto della mia vita», ha assicurato, stonando decisamente nel coro della coalizione che ora vuole lasciare. «Da oggi - ha annunciato - saremo il centro alleato con lUnione. Non mi avranno più fra i piedi alle riunioni. Parlerò con il loro leader, li appoggeremo dall'esterno».
Il disagio è politico e antico. Ad esempio sulla nuova legge elettorale presentata dalla maggioranza che il suo gruppo - ha annunciato - voterà al Senato. Ma le accuse che Mastella lancia ai compagni di coalizione sono talmente pesanti che, se le primarie fossero state elezioni vere, avrebbero fatto scattare lintervento degli osservatori dellOnu. Il problema è quello noto dellinsufficienza delle schede denunciato nei giorni scorsi dagli uomini macchina del partito come Pino Bicchielli. E non è solo una questione organizzativa. In un centro di 50mila abitanti dove lUdeur è forte - è la denuncia di Mastella - sono state inviate mille schede, in un altro comune con un quarto degli abitanti, ma dominato dai Ds, le schede arrivate da Roma sono state il quadruplo. «Unoperazione chirurgica contro lUdeur. Se non ci vogliono lo dicano», è la sentenza.
La soluzione delle schede fotocopiate è piaciuta ancora meno agli organizzatori dellUdeur perché ora - spiegano - sarà impossibile fare i controlli. Anche perché non cè tanta differenza - osservano al partito del Campanile - tra le schede fotocopiate e i facsimile di propaganda distribuiti in questi giorni dai candidati. La confusione si è trasformata in molte segnalazione delle sentinelle mobilitate dallUdeur in tutto il paese (15mila tra organizzatori dei seggi e «rappresentanti di lista»). Le più gravi le ha segnalate Mastella a metà giornata: «A Roma, in un seggio del XIII Municipio hanno trovato pacchi di schede già votate per Prodi, pronti per essere inserite appena si può».
Insomma, la peggiore accusa che si possa fare a unelezione. I vertici dei Ds non hanno mandato giù le dichiarazioni di Mastella definite «ridicole, ed eccessive», dal segretario Piero Fassino. «Siamo al ridicolo e penso che lenorme partecipazione al voto serva a liquidare queste cose come fenomeni estemporanei e carnevaleschi», ha tuonato il leader della Quercia. Più buono il sindaco di Roma Walter Veltroni che ora vorrebbe «ricucire».
Ma le accuse di Mastella non si sono arrestate. «A Roma, tre presidenti di seggio sono stati fisicamente rimossi dai Ds. Nel XII municipio non fanno entrare il nostro rappresentante di lista. In un altro seggio non danno la ricevuta delleuro e il presidente è di Rifondazione comunista». Poi ci sono le segnalazioni da Firenze di Elio, il figlio del presidente dellUdeur: «Mi ha fatto sapere che non cè il seggio che era stato previsto per gli extracomunitari. Non sono registrati e possono votare a ripetizione senza controllo». Altre arrivano direttamente dal partito: file lunghissime e clonazione dei seggi, schede non vidimate, seggi non aperti in Campania, e così via.
Nonostante tutto, Mastella è andato a votare, come gli altri candidati alla guida dellUnione. Ma ha annunciato pesanti conseguenze. «Mi candiderò al Senato». E a Franco Marini che lo ha attaccato dopo le denunce ha promesso che userà «nei suoi confronti la stessa lealtà che lui usa con me».
La posizione dellUdeur la deciderà un congresso straordinario. Ma dentro il Campanile cè anche chi frena. Marco Verzaschi, responsabile per le primarie ha parlato di una «grande giornata».
Forse - hanno commentato allUnione - è solo una questione matematica: alla Camera non possono andare da soli. Con la nuova legge elettorale la soglia di sbarramento è troppo alta per il Campanile.
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