da Genova
Vittoria numero 14. Di fila. Eppure solo Materazzi ammette che se domenica con la Roma si dovesse vincere, magari, forse, questo campionato sarebbe finito per davvero. Gli altri, a cominciare da Mancini, evitano: «No, per noi nulla è deciso o finito - spiega il tecnico -, anche se capisco che chi vede da fuori può pensarla in modo diverso... domenica sarà dura, nulla è sicuro. Lespulsione di Delvecchio? Non so dire se è stata decisiva, perché, appena fuori lui, noi siamo diventati lenti e prevedibili. Così per 30 minuti. Poi meglio».
Materazzi parla, ovviamente, della nuova testata ricevuta: «No, Delvecchio non mi ha colpito al petto, bensì alla bocca, al mento, sanguinavo. Sono stato ammonito, e non era giusto. Ho letto sui giornali nei giorni scorsi certe frasi», ha aggiunto il difensore, riferendosi alle dichiarazioni di alcuni sampdoriani che preannunciavano una partita dura. «Delvecchio pochi minuti prima era andato a fare un fallo su Adriano, se non toglie la gamba gliela porta via. Ma quello - ha proseguito Materazzi - è gioco maschio, lo stesso che piace a me. Ma sul portiere no: il gioco era fermo, perché ha alzato la gamba per colpire Julio Cesar? Poi succedono cose come quella capitata a Cech in Inghilterra... Comunque finché mi danno testate, e io non centro, e poi vinciamo, va bene così». Gli chiedono anche di Ronaldo: «Ha fatto la scelta più difficile, vuole dimostrare di essere ancora il numero 1 e noi faremo di tutto per impedirglielo. Decisivo il match con la Roma? Be, andiamo a più 14... me lo auguro». Naturalmente ben altro lumore di Novellino: «Delvecchio ha complicato il nostro lavoro.
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