Mazzotta: «Bpm è un compagno solido»

Nel 2009 previsti 455 milioni di utili. Fredda la Borsa. Slitta la partita Lodi


La Banca Popolare di Milano centrerà gli obiettivi previsti per quest’anno e nel 2009 spingerà l’utile a 455 milioni (più 75,6%) a fronte di un Roe del 16,5%: Roberto Mazzotta giudica un «forte segnale al mercato» il nuovo piano industriale del gruppo cooperativo da tempo in contatto con Bpi per arrivare a un’integrazione. Il banchiere evita ogni commento sullo stato delle trattative ma sottolinea come, dopo il lavoro svolto in questi ultimi anni, Bpm sia «un compagno di viaggio di grande solidità e considerevole efficacia» all’interno del sistema bancario. Frase che molto rivela della determinazione di Mazzotta a realizzare il proprio progetto di «Superpolare» anche se probabilmente i giochi si decideranno a settembre, dopo la pausa estiva. Malgrado il vertice di Lodi abbia prestato molta attenzione alle avances milanesi, l’orientamento dell’amministratore delegato Divo Gronchi è infatti quello di completare il riassetto che porterà a 6,2 miliardi la capitalizzazione del gruppo (sabato è in agenda l’assemblea per incorporare le controllate Reti Bancarie e Bipielle Investimenti). Senza contare che ci sarà maggiore chiarezza anche sul resto dello scacchiere cooperativo, a partire dai desideri di Bpvn che, laddove vedesse sfumare il matrimonio con Cattolica assicurazioni, potrebbe tornare a concentrarsi su Lodi.
«L’unica cosa che ora mi preoccupa sono le previsioni del tempo, perchè sto andando in vacanza» ha glissato Mazzotta, convinto della bontà di un piano triennale che collocherà il gruppo «nella fascia alta del mercato quanto a stabilità, efficienza e redditività patrimoniali». Bpm ha promesso dividendi generosi (nel 2009 il pay-out sarà al 50%, il Tier One al 7,7%) ma Piazza Affari è rimasta fredda e, complice la prudenza di alcuni analisti sugli obiettivi, il titolo ha chiuso piatto a quota 10,2 euro.


Illustrando i dettagli del piano (nel 2009 i ricavi saliranno del 32,2% a 2,1 miliardi) il direttore generale Fabrizio Viola ha sostenuto la linea di «continuità» rispetto a quanto fatto finora, soffermandosi sul miglioramento del rapporto costi/ricavi che scenderà di 13 punti al 56,2 per cento. Milano, che punta anche a diventare «la banca delle imprese sul territorio», ha infine annunciato l’apertura di 50 nuovi sportelli e di 60 punti specializzati nel credito alle famiglie.
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