M&C ai Segre, De Benedetti verso l’addio

La famiglia Segre porge a Carlo De Benedetti il definitivo biglietto di addio a Management & Capitali. Il dado è stato tratto ieri, quando Massimo Segre e la madre Franca Bruna Segre, i cui rapporti con l’ingegnere risalgono ai tempi della vecchia Olivetti, hanno annunciato un’offerta totalitaria (Opa) sulla società di investimenti fondata nel 2005: 37,93 milioni l’impegno finanziario complessivo previsto. Tutto avverrà tramite la società Mimose, che è pronta a pagare 0,08 euro per ogni titolo M&C, ma solo dopo che quest’ultima avrà svuotato la gran parte della cassa, distribuendo ai soci una maxi-cedola da 0,62 euro, come ha deciso il cda (in cui siede lo stesso Massimo Segre). Nel complesso l’offerta di Mimose «valorizza» quindi M&C 0,70 euro, più dei 0,675 euro a cui venerdì passava di mano il titolo in Piazza Affari, e la proposta supera anche le quotazioni medie degli ultimi mesi.
Per saperne di più bisognerà attendere l’assemblea dei soci di M&C in calendario domani, ma tutto lascia pensare che quella dei Segre sia un’operazione assolutamente «amichevole» nei confronti di De Benedetti, dopo la rottura del patto di sindacato che legava quest’ultimo (o meglio la finanziaria Romed) alla Secontip di Giovanni Tamburi. Aderire all’Opa consentirebbe infatti all’ingegnere di completare il percorso di disimpegno dalla società (di cui detiene il 16%) e dove avrebbe comunque lasciato la presidenza come è già avvenuto in Cir, di cui è divenuto presidente onorario. Per la famiglia Segre acquisire il controllo di M&C, a cui sono già vicini tramite la Compagnia finanziaria Torinese, potrebbe invece essere un modo per predisporre per tempo un’alternativa quotata alla storica Banca Intermobiliare.
Completano il libro soci di M&C, dove qualche anno fa era stato ventilato il coinvolgimento dello stesso Silvio Berlusconi, Diego Della Valle, Sal Oppenheim e alcuni grandi fondi come Cerberus. Per il momento Mimose, posseduta da Massimo Segre (60%) e Franca Bruna (40%) sottolinea che l’obiettivo è da un lato «proseguire l’attività attualmente svolta da Management & Capitali», dall’altro, «nell’ambito dell’oggetto sociale, sviluppare tutte le possibili potenzialità nel campo dell’assunzione di partecipazioni». La società dei Segre (che a fine 2008 aveva un patrimonio netto di 60,5 milioni) conta comunque di sostenere i quasi 38 milioni necessari, attraverso l’utilizzo di una parte della liquidità attualmente disponibile o facendo ricorso al finanziamento dei soci.

In alternativa, il gruppo si dice pronto a chiedere, a titolo di garanzia, un finanziamento a un «primario istituto di credito». L’offerta è tuttavia vincolata ad alcune condizioni, tra cui l’acquisizione della maggioranza delle azioni e l’ok dell’assemblea di M&C alla riduzione del capitale tramite lo stacco della maxi-cedola.

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