M&C, Intermobiliare dice «no» alle tre Opa L’offerta di Samorì non scalda la Borsa

Banca Intermobiliare non aderirà a nessuna delle tre Opa in campo per M&C. I prezzi «non sono adeguati» spiega l’istituto, titolare di una partecipazione del 6,01% nel fondo «salva-imprese». Anche se, si precisa, le azioni restano disponibili alla vendita. Intermobiliare dice dunque «no» sia ai Segre sia a Giovanni Tamburi, che con gli ultimi rilanci erano arrivati ad offrire, rispettivamente, 11 e 12,24 centesimi di euro. E «no» anche alla terza offerta appena venuta allo scoperto, quella della Modena Capitale, holding che fa capo all’avvocato modenese Gianpiero Samorì.
Samorì offre 14 centesimi in contanti, definisce il proprio interesse «puramente industriale» e si dice slegato da ogni cordata. Fredda la reazione della Borsa di fronte alla terza Opa: -0,57% ieri per M&C, a 17,5 centesimi.
La telenovela ha assunto tratti inediti. Tre Opa, tutte a prezzi inferiori a quelli di mercato. E non solo: Carlo De Benedetti, primo azionista, ha recentemente incrementato la propria quota pagando fino a 19 centesimi per azione.

La mossa di Samorì dà ora la possibilità a Tamburi e ai Segre di rilanciare, anche se gli elementi recenti suggeriscono che i due pretendenti siano pronti a ritirarsi. Intanto la Consob sarebbe di nuovo al lavoro per accertare eventuali manovre concertate tra i diversi protagonisti dei recenti movimenti azionari su M&C.GP

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