Daniela Uva
Addio lunghe code per entrare allo stadio, posto in curva deciso allultimo minuto, schiere di celerini in assetto da guerra. Dalla prossima stagione gli impianti italiani cambieranno volto e soprattutto saranno molto più sicuri. E il Meazza non farà eccezione. Con lintroduzione dei biglietti nominali, dei tornelli agli ingressi, dei sistemi di videosorveglianza, delle barriere per dividere i settori e degli steward pronti ad accompagnare e controllare i tifosi, la struttura si adeguerà a quanto previsto dai tre decreti anti violenza varati lo scorso 6 giugno dal ministero dellInterno. E quanto prima potrà tornare a ospitare grandi eventi internazionali.
In teoria i lavori dovrebbero essere completati entro linizio del prossimo campionato, ma per le opere maggiormente complesse ci vorrà più tempo. «Il Meazza è a buon punto - spiega Aldo Brandirali, assessore comunale allo Sport -. Molti lavori sono già stati avviati. Gli altri saranno completati nei mesi successivi». A preoccupare Inter, Milan (che dal 2000 gestiscono insieme lo stadio), Comune e Questura non sono tanto i biglietti nominali (esiste già il sistema informatico) e gli impianti di videosorveglianza (nello stadio funzionano 70 telecamere a circuito chiuso), quanto piuttosto i lavori necessari a introdurre i tornelli (accessi elettronici), allargare le cancellate conservando la fascia di rispetto (dove vengono parcheggiati blindati e camionette), predisporre barriere a scomparsa per dividere i settori. E se la realizzazione dei tornelli partirà a settembre, per lapertura degli altri cantieri ci vorrà più tempo. La spesa prevista è di 35 milioni di euro.
«Con queste norme intendiamo superare i problemi riscontrati negli ultimi quattro anni - dice Francesco Tagliente, direttore dellufficio Ordine Pubblico del dipartimento di Pubblica Sicurezza - ed equiparare lordinamento italiano a quello di Paesi come Gran Bretagna e Olanda. Stadi a norma significheranno riduzione delle spese di gestione e possibilità di ospitare manifestazioni internazionali». In ballo cè la candidatura per gli Europei del 2012. «Anche in questo caso Milano darà prova della sua efficienza - assicura il questore Paolo Scarpis -. Il Meazza è uno stadio sicuro perché è già dotato di strutture che faciliteranno lapplicazione di queste norme».
Anche il Comune darà il proprio contributo, con le telecamere sparse per la città (che garantiranno il controllo di luoghi critici come la stazione) e il miglioramento della viabilità. «Finalmente tutti gli appassionati potranno andare allo stadio in tranquillità - dice Guido Manca, assessore comunale alla Sicurezza -. Queste norme sono opportune e non contrastano con la legge sulla privacy».
Insomma, i decreti mettono tutti daccordo: Comune, addetti alla sicurezza, società. Queste ultime auspicano, però, che a breve si possa arrivare alla privatizzazione degli stadi. «In questo modo i club diventerebbero pienamente reponsabili di ciò che succede», spiega Stefano Filucchi, coordinatore sicurezza dellInter.
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