Medici in rivolta Per il ministero è un mezzo flop

RomaMigliaia di interventi saltati e servizi con il contagocce per lo sciopero di 24 ore contro la manovra dei medici di Cgil, Ugl e dei sindacati autonomi. La protesta, disertata dalla Cisl e dalla Uil, nelle intenzioni dei promotori avrebbe dovuto fare saltare 40mila interventi. Il bilancio, fatto ieri sera dagli stessi sindacati è di un adesione al 75 per cento e 30mila operazioni saltate sulle 50mila che sono la quota giornaliera standard. Molto diverse le stime fornite dal ministero della Funzione pubblica, che ha stimato un’adesione del 5,1 tra il personale sanitario. La protesta riguarda la mancata risposta «sul blocco del turnover che - secondo i sindacati pro sciopero - determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di circa 30.000 medici e dirigenti sanitari». Pochi giorni fa Ferruccio Fazio aveva assicurato che il governo non vuole il blocco delle assunzioni. Ieri il ministro della Sanità ha assicurato di nuovo che «la manovra in discussione al Parlamento non prevede il blocco del turn over». I risparmi sono necessari, ma la soluzione è «azzerare gli sprechi dove ancora esistono».
Intanto la manovra procede nel suo iter alla Camera dei deputati, blindata. Se ci saranno cambiamenti riguarderanno l’applicazione delle norme. Ad esempio quelle sulle regioni. Ieri il ministro agli Affari Regionali Raffaele Fitto ha risposto al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani assicurando di nuovo che con le autonomie locali sarà possibile un patto per l’applicazione dei risparmi, ma non modifiche dei saldi. «Esistono i tempi e le volontà politiche del governo, delle Regioni e degli enti locali - ha assicurato Fitto - affinché possa essere siglato un patto che partendo dal dato, non più modificabile, dell’entità della manovra e della sua distribuzione per comparto, impegni tutte le parti nella ricerca di soluzioni appropriate per individuare le voci di spesa da sottoporre a riduzione».
Ieri sono anche state rese note le valutazioni del servizio studi della Camera. Per Montecitorio il governo rischia di dover mettere a punto un nuovo intervento correttivo sui conti pubblici oltre alla manovra in corso di approvazione. Sempre per il servizio studi, le modifiche introdotte al Senato hanno prodotto un miglioramento dei saldi pari a 77,3 milioni di euro nel 2011 e 86,2 nel 2012. Il valore della manovra netta nel 2012 sale così a circa 25,1 miliardi di euro.
I tecnici della Camera hanno espresso dubbi su più punti, ma non sono in vista modifiche.

La commissione Bilancio non ha variato il testo e oggi l’assemblea di Montecitorio esaminerà il provvedimento. «Il decreto scade a fine mese e non ci sarebbe tempo per un altro passaggio al Senato», ha chiarito il relatore del provvedimento in commissione Bilancio di Montecitorio, Gioacchino Alfano.

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