Politica

Medicine con lo sconto: scoppia la polemica tra Storace e i farmacisti

Entra in vigore il decreto sul taglio dei costi dei prodotti di fascia C e Federfarma attacca il ministro

Anna Maria Greco

da Roma

E pensare che, annunciando il provvedimento taglia-prezzi sui farmaci, Francesco Storace aveva ringraziato la Federfarma per la collaborazione. Il giorno dell’entrata in vigore del decreto legge che consente sconti fino al 20 per cento sui medicinali di fascia C, a carico del cittadino, l’associazione dei farmacisti passa dalle tiepide critiche alla lotta dura. E scoppia la polemica tra ministro della Salute e presidente di Federfarma. Giorgio Siri, nella trasmissione «Radio Anch’io», afferma: «È un’operazione che svilisce i farmacisti e che porta al mercanteggiamento». Storace replica che «sono soltanto bugie e così stiamo dicendo il falso ai cittadini».
Il clima è incandescente perché l’associazione sta organizzando assemblee di categoria nelle varie province, per decidere l’atteggiamento rispetto agli sconti. Il ministro vi legge dietro l’intenzione di un accordo di categoria per vanificare l’effetto del provvedimento. E avverte: «Non si possono violare le normative antitrust e non si possono fare accordi di cartello. Suggerirei un atteggiamento diverso. Lo sconto infatti non è un obbligo, ma una scelta».
Storace accusa Federfarma di aver «prima collaborato alla stesura del decreto, per poi annunciare di voler fare fuoco e fiamme». Non è questo genere di farmacisti che il ministro ama, ma piuttosto quel signor Gabrielli di una famiglia che fa questo mestiere dal 1820 a Frosinone, che ha pubblicato questo annuncio sul giornale: «Finalmente lo possiamo fare e ve lo possiamo dire. Grazie all’intervento del ministro Storace che ha messo fine alla concorrenza occulta, dal 31 maggio su tutti gli Otc e Sop (aspirina, tachipirina, ecc.) sarà applicato il 20 per cento a tutti nella nostra farmacia». O anche i suoi colleghi delle due farmacie comunali di Castellanza (Varese) che allo stesso modo annunciano che dal 3 giugno applicheranno lo sconto massimo. Sono questi gli esempi da seguire, dice, lodandone la sensibilità, il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi.
E Storace, ringraziato con una lettera il signor Gabrielli che «fa onore alla categoria», si dedica a sedare la ribellione di Federfarma. «Sono assemblee informative - gli assicura Siri -, non per fare “cartelli”». Ma poi aggiunge che invece dell’«atto di forza» per gli sconti sarebbe stato meglio che il legislatore avesse imposto «prezzi uguali e trasparenti su tutto il territorio nazionale, come successo per i vaccini, quando le aziende autonomamente, su richiesta del ministro e in accordo con le varie categorie, hanno abbassato il prezzo, garantendosi comunque un loro margine». Un’affermazione che scatena la reazione di Storace: «Lei è un demagogo - attacca - i prezzi amministrati erano possibili in Unione Sovietica, non in Italia né in Europa». E Farmindustria ricorda ai farmacisti che il decreto Storace «colpisce anche le industrie farmaceutiche perché blocca gli aumenti dei prezzi di questi farmaci per 2 anni». Il Codacons si schiera al fianco del ministro e il sottosegretario alla Salute, Elisabetta Alberti Casellati, chiede a Federfarma «di andare incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto i più deboli».

Ma per i Verdi, «Storace è riuscito a scontentare tutti».

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