Mediobanca raddoppia l’utile Nagel: «Sosterremo Generali»

L’obiettivo è crescere nel settore private e nei servizi finanziari. Interesse per il destino di Fidis. Il top manager: «Il risiko? È più sui giornali»

Massimo Restelli

da Milano

Disponibile a sostenere la crescita internazionale di Generali anche per linee esterne e intenzionata a rafforzarsi sia nel private banking sia nei servizi finanziari. Alberto Nagel disegna i progetti di Mediobanca per l’anno in corso, includendo tra le possibili prede Fidis (la finanziaria di cui Fiat controlla ancora il 49%). Centrale per Piazzetta Cuccia è, tuttavia, il fattore dei prezzi che «scoraggiano» perché giunti a «livelli non giustificabili», ha proseguito Nagel intenzionato a portare a termine operazioni che rafforzino i risultati approvati ieri dal Cda.
Nel primo semestre del bilancio 2005-06 Mediobanca ha registrato un utile netto raddoppiato a 515,4 milioni (più 96% e pari a quello dell’intero anno precedente) grazie ad alcune cessioni e all’attività bancaria. Positivo l’impatto del portafoglio azionario con 180,7 milioni di utili delle società valutate a patrimonio netto di cui 13 milioni per Rcs (più 30%) e 155 milioni per Generali (più 55%). Che Piazzetta Cuccia accompagnerà nello sviluppo «extraorganico» sia dentro sia fuori d’Europa convinta che dalla partecipazione sgorgheranno altri profitti.
La prossima sfida del top manager sarà rafforzare la presenza estera della merchant bank soprattutto, dopo aver avviato la Francia, in Spagna e Inghilterra attraverso «collaborazioni» magari rafforzate da un impegno nel capitale. Nessuna necessità, invece, di legarsi a un grande partner internazionale per Mediobanca che si aspetta «a breve» occasioni per sviluppare Compass. Ma un ruolo potrà essere svolto anche da Cmb ed Esperia, la joint venture private con Mediolanum.
Spronato dagli analisti, il top manager ha però voluto raffreddare le attese per il grande risiko del credito dello Stivale: «In Italia si vedono più aggregazioni di banche sui giornali che nella realtà» ha detto Nagel, secondo cui sono sottostimati alcuni «temi strutturali» che frenano il riassetto: come equilibri azionari, cultura aziendale, diversi interessi o piattaforme tecnologiche. Non ci sono dossier immediati, ma Mediobanca intende utilizzare il capitale libero per crescere. Ecco perché Nagel ha escluso l’ipotesi di distribuire un dividendo straordinario sebbene la cedola seguirà l’evoluzione dei conti: visti i dati a fine dicembre e un secondo semestre atteso su valori «poco distanti» dal primo, il banchiere si è detto «più fiducioso» di centrare gli obiettivi del piano triennale che resta però inalterato.

Nell’anno Piazzetta Cuccia conta di scortare in Borsa 7-8 matricole confermando così anche quell’anima corporate e di banca di investimento «importante in un Paese come l’Italia dove c’è stata perdita di peso delle grandi imprese e deindustrializzazione».

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